Consulenti – Fee only, croce e delizia

di Luca Spoldi

Consulenza “fee only”, croce o forse delizia per promotori e consulenti finanziari, in attesa di un Albo che tarda a venire ma che finalmente dovrebbe vedere la luce entro fine 2011 o i primi mesi del 2012, anche se qualche scetticismo resta tra i lettori di Bluerating uno dei quali ricorda come ormai “la Mifid è partita da 4 anni e solo in Italia la consulenza indipendente è di fatto vietata” e suggerisce: “Non sarebbe il caso di fare un po’ di casino di fronte a questo scandalo?” In realtà molto sembra dipendere dal concreto interesse che avranno i potenziali consulenti sia come persona fisica sia in forma societaria, anche se le ultime proiezioni elaborate dalle associazioni di categoria sono improntate a un cauto ottimismo al riguardo. Il mercato, insomma, esiste anche se le dimensioni è verosimile siano ancora contenute e destinate a crescere solo negli anni, anche grazie ad un’azione di educazione di cui dovranno in qualche misura incaricarsi i consulenti stessi, instaurando un rapporto di fiducia destinato a crescere nel tempo.

Un’impostazione che sembra piacere a un nostro lettore, che commenta: “La parcella è l’unico strumento che consente al cliente di valutare se il “professionista che ha scelto” merita di guadagnare ciò che, talvolta inconsapevolmente, egli paga”. Infatti “se il consulente non si fa vedere per lungo tempo, come fa a chiedere al cliente di tirare fuori dalla tasca i soldi per la parcella?” La cosa appare infatti improbabile, semmai resta da capire come l’introduzione di questa nuova attività “normata” potrà influenzare l’operatività quotidiana dei promotori finanziari. I quali teoricamente sembrano a favore della consulenza “fee only”, se non che a fianco delle statistiche più o meno ufficiali si scopre poi come non proprio tutti sembrino condividerne i risultati: così l’analisi di Professione e Finanza che segnala una maggiore apertura nei confronti della consulenza da parte degli uomini delle reti di Fideuram e di Mediolanum (e qualche perplessità da parte degli uomini di Azimut) viene messa in dubbio da una nostra lettrice che scrive: “Sono una promotrice di una delle reti menzionate tra quelle che “gradirebbero” la sola consulenza a pagamento” aggiungendo: peccato che “qui da noi nessuno è stato intervistato in merito”. Insomma, nella consulenza a pagamento, ci credete oppure no?

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