Giornata di presentazioni per Epsilon sgr, realtà nota del gestito italiano, recentemente entrata totalmente nel grembo di mamma Intesa Sanpaolo (Eurizon al 51%, Banca Imi 49%), dopo un passato vissuto a contatto con un’altra grande big italiana come Bpm.
Ebbene, al di là delle rinnovate volontà di crescita nell’ambito dell’offerta ( si va dalle gestioni quantitative e discrezionali, passando per fondi algoritmici e a formula, fino alla più recente tentazione del mercato, ovvero gli etf, sia basati su strategie proprietarie che su tradizionali indici esterni), la redazione di Bluerating, presente all’evento, ha voluto approfondire il legame di questa realtà con la distribuzione.
La domanda è stata inevitabile. Quanto pensate possano contare i promotori finanziari in merito alla vostra raccolta? La risposta arriva in coro da Nicola Doninelli, ad di Ipsilon, Mauro Micillo, ad di Eurizon Capital e Andrea Munari, direttore generale di Banca Imi “Sappiamo benissimo che i promotori finanziari sono tipicamente legati ai prodotti di casa, ragion per cui, per lo meno all’inizio, ci aspettiamo un consolidamento dei nostri classici canali distributivi, tipicamente meno retail. In tutta onestà sarebbe curioso sapere che un professionista in forza a Fideuram abbia optato per un nostro prodotto, piuttosto che per uno con impresso il proprio marchio. Ad ogni modo, una volta ultimato l’assestamento non escludiamo di approfondire il rapporto con le reti, specie laddove dovessero nascere delle esigenze ad hoc.”
Per la serie “domani è un altro giorno”, anche le boutique moderne italiane, riflettendo sullo stato attuale della raccolta del sistema fondi, non escludono l’aiuto dei paladini della raccolta, i promotori. Bisogna vedere se si tratta di apertura corrisposta. D’altro canto, come accenna maliziosamente un collega presente in sala “I loro fondi costano troppo poco per interessare a promotore”. Un fine comune, due diversi approcci.