Promotori – Viva la parcella

di Luca Spoldi

La consulenza “fee only” pare piacere a un numero crescente dei nostri lettori. Dopo i primi spunti offertivi su queste stesse pagine, un nostro lettore che si firma “John Doe” così interviene nel dibattito: “Ci sono dubbi?” (sul credere alle prospettive dell’attività di consulenza parcella, ossia “fee only” ndr). “John” fa notare come “la parcella o compenso, è la testimonianza del servizio reso. Le provvigioni sono il compenso per il prodotto venduto” e provocatoriamente rilancia: “parliamo di tutti quei venditori che rifiutano la loro professione e si fanno chiamare consulenti pur prendendo provvigioni? O vogliamo parlare dei “consulenti” che prendono il 3% per cambiare casacca e si fanno chiamare professionisti anziché venditori? O ci intratteniamo con quei signori che si definiscono consulenti e firmano LOI (Letter of intent, ossia lettere d’intenti, ndr) dove si impegnano a far sottoscrivere almeno il 70% della raccolta in prodotti di casa?”. “Mi creda caro Spoldi – aggiunge – la parcella è invisa a tanti promotori perché rivoluzionerebbe il sistema e renderebbe il giusto valore ai professionisti capaci”.

Dal canto suo “John” ritiene “che il valore aggiunto in termini di professionalità ed eticità siano indiscussi. una reale indipendenza professionale, permetterebbe di evitare le mutilazioni professionali che oggi stridono con i dettami della Mifid (tutela del cliente ecc…) e con ogni banalissima regola deontologica di qualsiasi ordine professionale”. Basti leggere, prosegue, “la deontologia del promotore e rapportarla ai doveri di comportamento scritti sui mandati degli stessi per capire che il sistema snatura la professione che, ad oggi, è ancora soltanto ipotetica. “Questo non toglie che possano esistere dei Pf capaci di lavorare con eticità, ma si deve dire “nonostante il mandato”, visto che quest’ultimo è la causa principale di ogni pressione operativa. Ci possono essere strutture più o meno presenti in questo senso, ma il danno resta”. Pertanto ben venga la parcella, attraverso la quale “il mercato si auto equilibrerebbe, facendo cadere chi non fosse meritevole”. Oltre ai consulenti saranno d’accordo anche i promotori?

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