Promotori – Azimut, la conquistatrice

Di Luca Spoldi

Azimut ha voglia di mettere a frutto il recente sbarco a Hong Kong e Shanghai e lo fa lanciando un nuovo comparto della Sicav lussemburghese AZ Fund, il Renminbi Opportunities, destinato a investire in n depositi bancari e in bond governativi e societari denominati in Renminbi Rmb di durata finanziaria massima di poco superiore ai dodici mesi. Un comparto certamente non destinato a tutti gli investitori, visto che la stessa Azimut fa sapere che l’offerta sarà inizialmente rivolta a quegli imprenditori europei che abbiano rapporti commerciali e industriali con la Cina o a investitori istituzionali pronti a impegnare almeno 250 mila euro. Il momento in cui l’investitore retail italiano potrà dunque investire direttamente in Cina, sia pure attraverso un prodotto di risparmio gestito, resta lontano e non potrebbe essere diversamente per le barriere ancora elevate rappresentate da regolamenti, burocrazia, lingua e cultura totalmente differenti da quella occidentale e del Belpaese in particolare.

Eppure l’interesse nei confronti di Pechino è palpabile e sempre più aziende italiane (si calcola fossero oltre duemila già lo scorso anno e il numero tende a crescere ogni mese) hanno ormai avviato rapporti d’affari stabili con la Cina sia per sfruttarne l’offerta di produzioni a basso costo sia, in un’ottica più a medio termine, per mettere piede in uno dei mercati più promettenti al mondo in quasi ogni settore, dalle auto ai servizi finanziari. Non risultano, per contro, ancora allo studio servizi specifici, se non limitatamente alla gestione di accrediti bancari e rimesse, per il crescente numero di lavoratori e imprenditori cinesi (e in generale provenienti dei mercati emergenti ) presenti in Italia. Un mercato che potrebbe offrire molte soddisfazioni in futuro a chi saprà approcciarlo per primo e con prodotti e servizi ad hoc. 

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