Credit Agricole, cresce l’utile nel semestre

La banca francese Credit Agricole ha fatto registrare nel primo semestre del 2011 un margine di intermediazione di 10,835 miliardi di euro, in aumento del 5,3% rispetto allo stesso periodo del 2010, con un risultato operativo di 2,282 miliardi (+36,5%). L’utile netto è stato di 1,339 miliardi, in crescita di oltre il 57% nonostante una contrazione nel secondo trimestre a causa dell’impatto del piano di salvataggio della Grecia. L’utile complessivo del gruppo Credit Agricole (che include la banca omonima e le casse regionali) è stato di 2,408 miliardi di euro, +30,4% su base annua.
Nel dettaglio, l’impatto complessivo della crisi greca sui conti del primo semestre è stato di 640 milioni. Lo rende noto la società, nella comunicazione semestrale dei risultati. Il piano di salvataggio, in particolare, è costato a Credit Agricole 146 milioni di euro dopo imposte in costo di rischio (202 milioni ante imposte). Le altre perdite sono legate al deprezzamento della quota nella filiale greca Emporiki (359 milioni) e all’impatto fiscale del deprezzamento (185 milioni). In Italia Cariparma (gruppo Credit Agricole) riconferma nel primo semestre 2011 i risultati dell’anno scorso con un utile netto di 120 milioni di euro. Tale risultato, spiega una nota, al netto degli oneri di integrazione pari a 26 milioni di euro, registrerebbe una crescita del 14,5 per cento.
Nel primo trimestre, ricorda la nota, c’è stata l’integrazione di Cassa di Risparmio della Spezia e della sua rete di 76 agenzie, mentre nel secondo trimestre il gruppo ha consolidato le 96 agenzie situate principalmente in Lombardia, Lazio, Toscana e Veneto acquisite presso Intesa Sanpaolo. Questa operazione ha come conseguenza un conferimento di liquidità (raccolta meno crediti) di 1,6 miliardi di euro e l’integrazione di quasi 200.000 nuovi clienti.
Il gruppo Cariparma Credit Agricole conferma il proprio livello di redditività (roe al 6,7% al netto degli oneri d’integrazione) e di solidità patrimoniale (Tier Total al 10,9%), mantenendo un adeguato livello di liquidità (indicatore di self-funding a 1,0). Il costo del credito è stabile a 0,63% nonostante la crescita dei finanziamenti a famiglie e imprese, con un significativo livello di copertura delle sofferenze (57,4%) ed una contenuta incidenza delle sofferenze nette sul totale crediti (1,5%).

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!