Le banche non fermano la scure

L’ultima è stata la scandinava Nordea. L’istituto di credito, la cui sede centrale è nella capitale svedese Stoccolma, ha reso nota l’intenzione di tagliare oltre 2 mila posti di lavoro, ossia il 6% dell’intera forza lavoro del gruppo. Si tratterà di un’operazione che coinvolgerà la Danimarca, la Finlandia e la Norvegia, oltre alla stessa Svezia.

“La crescita dei costi imposta dai regolatori a livello globale costringe tutte le banche ad effettuare dei cambiamenti. Noi contiamo comunque di mantenerci tra i principali istituti di credito europei», ha spiegato la banca in un comunicato. La notizia arriva a soli due giorni dall’annuncio di un altro importante istituto europeo, l’olandese ABN Amro, che ha fatto sapere di aver pianificato il licenziamento di 2.350 dipendenti, pari al 9% del totale dei dipendenti: tagli che saranno effettuati entro i prossimi 4 anni e che riguardano, per la maggior parte, il back-office elettronico e il settore retail.

Complessivamente, come spiega il quotidiano La Tribune, i nuovi licenziamenti portano il totale dei posti di lavoro persi nel settore bancario a livello europeo ad oltre 72 mila dall’inizio dell’anno. Segno che il sistema ancora non ha trovato la stabilità necessaria per fermare l’emorragia occupazionale che è in atto ormai da anni. Lo testimoniano i tagli in Inghilterra, Germania, Spagna, Svezia, Italia, Paesi Bassi e Svizzera.

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