Mediobanca, le svalutazioni pesano sull’utile 2010-2011

Mediobanca ha chiuso l’esercizio 2010-2011 con un utile pari a 369 milioni di euro: un risultato in calo rispetto ai 400 milioni dell’esercizio precedente a causa delle svalutazioni per 238 milioni, ma comunque sopra le attese degli analisti, che indicavano 360 milioni. In rosso invece l’ultimo trimestre, chiuso con perdite per 50,3 milioni di euro, contro l’utile di 46,4 milioni dello scorso anno (-55 milioni il consenso). All’assemblea degli azionisti verrà proposto un dividendo unitario di 17 centesimi, stabile rispetto allo scorso anno.

Tornando ai dati relativi all’intero esercizio, i ricavi di piazzetta Cuccia sono saliti del 7% a 2.029 milioni, trainati dalla ripresa del comparto retail e private banking. Il margine di interesse è salito del 17% e l’utile lordo del 28% a 792 milioni. Il coefficiente patrimoniale core tier 1 è invece passato dall’11,1% di giugno 2010 all’11,2% e la raccolta si è mantenuta stabile a 52 miliardi (circa il 60% è riferibile a clientela retail). A livello di singole unità, il corporate e investment banking ha fatto segnare un utile netto stabile a 242 milioni di euro, malgrado la svalutazione dei bond della Grecia. Oltre ai 150,4 milioni di rettifiche su titoli (108,9 su Grecia), Mediobanca ha registrato anche una ripresa di valore per 75 milioni su un finanziamento corporate in bonis.

La divisione mostra ricavi in tenuta (+2% a 913 milioni), con un margine di interesse sostanzialmente stabile a 429,3 milioni. Ritorno alla redditività invece per la divisione retail e private banking, con un utile di 78 milioni (dal rosso di 32 milioni a giugno 2010) e ricavi in crescita del 13%. Nel credito al consumo l’utile netto è infine quadruplicato a 91 milioni (22 milioni a giugno 2010), con ricavi in aumento dell’8% e un margine di interesse dell’11%. Quando al futuro, Mediobanca punta alla Cina e alla Turchia per rafforzare la presenza all’estero del gruppo. La banca d’affari, a quanto si apprende, ha in programma nell’esercizio 2011-2012 l’apertura di filiali leggere attive nel Corporate and Investment Banking nei due Paesi. Il gruppo è già attivo all’estero in quattro paesi europei (Francia, Germania, Spagna e Regno Unito). Le attività oltreconfine già oggi contano per circa il 50% sull’utile del Corporate and Investment Banking.

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