Fineco, il rischio zero è un’illusione

Bluerating ha contattato Mauro Albanese, direttore commerciale rete FinecoBank, per tastare il polso alla rete del gruppo UniCredit in merito all’impatto della situazione di incertezza dei mercati finanziari e ai prevedibili sviluppi per la società e per il mercato italiano del risparmio gestito.

Nell’attuale situazione di incertezza dei mercati finanziari quali sono gli obiettivi in termini di raccolta netta e asset under management da qui a fine anno di Fineco Bank? E per il mercato nel suo complesso come credete potrà chiudersi il 2011?

Crediamo che l’attuale situazione di mercato, molto difficile, rappresenti un’opportunità per strutture professionali, orientate alla consulenza, come la nostra. Il risparmiatore italiano deve confrontarsi con la fine dell’epoca del “rendimento a rischio zero” e deve rivolgersi ad un consulente professionale per un’opportuna allocazione e diversificazione dei propri asset a 360 gradi. Dal punto di vista del potenziale di raccolta netta siamo molto positivi per quest’ultimo trimestre. Per quanto riguarda i mercati finanziari, non è il nostro mestiere fare delle previsioni: riteniamo che il nostro ruolo sia far emergere correttamente le esigenze del cliente e soddisfarle con tutti gli strumenti disponibili a livello globale, attraverso un approccio indipendente, scevro da conflitti di interesse.

Secondo i dati di Assoreti relativi a fine agosto, la rete di Fineco dovrebbe essere composta di circa 2295 professionisti, con una raccolta netta che sta registrando deflussi da fondi, gpf e prodotti assicurativi, una tenuta di quelli previdenziali e un forte incremento della raccolta titoli. In quali aree territoriali pensate di rafforzarvi ulteriormente e su quali prodotti/servizi pensate di puntare?

Dopo un biennio 2009-2010 dove abbiamo realizzato quasi tre miliardi di euro di raccolta netta in fondi e Sicav, quest’anno abbiamo lavorato con ottimi risultati (oltre un miliardo di euro in nove mesi) per orientare i clienti verso i nostri servizi di consulenza: Fineco Advice e Core Series costruiscono portafogli diversificati, sfruttando la nostra piattaforma che annovera oltre 60 case di gestione e circa 5000 prodotti tra fondi, Sicav ed Etf. Per quanto riguarda il reclutamento – dopo aver realizzato un’integrazione senza precedenti nella storia delle Reti, tra Xelion e Fineco appunto – siamo ripartiti con entusiasmo all’inizio di quest’anno e stiamo già avendo un notevole riscontro sul mercato: 100 sono gli inserimenti da inizio anno, con un trend in netto crescendo. Dal punto di vista territoriale, tenuto conto della dimensione del risparmio italiano e della quota ancora esigua detenuta dalle reti di promotori finanziari, in relazione alla qualità che esprimono, c’è grande spazio di rafforzamento in tutte le aree.

La crisi del debito sovrano in che modo condiziona (se condiziona) l’operatività della vostra clientela? E quali, secondo voi, sono le ripercussioni per il settore del risparmio gestito in Italia, nel suo complesso?
Abbiamo già risposto: l’illusione di poter ottenere rendimenti “risk free” è definitivamente tramontata; questo apre la strada alla consulenza più professionale, nell’ambito della quale gli strumenti di risparmio gestito hanno un ruolo centrale.

Tracci un profilo del promotoretipo di Fineco: cosa richiedete a chi sta valutando se entrare a far parte della vostra squadra?

Lavoriamo sul tema del ricambio generazionale e sui professionisti già affermati. Crediamo di offrire il miglior contesto lavorativo disponibile sul mercato: dal banking, al trading, alla gamma di prodotti gestiti, per arrivare al servizio di consulenza fee-only, Fineco Advice, dedicato alla clientela di elevato standing.

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