Sotto la lente: Credem Venture Capital, scommessa pmi

Il segmento del private equity è certamente uno di quelli che costituiscono il cuore pulsante dell’attività odierna di Banca Euromobiliare. Non stupisce dunque che all’interno della gamma di prodotti e servizi proposti alla clientela, che varia dalle gpm alle gps, dai fondi alle sicav, dai servizi assicurativi ai fondi hedge per arrivare a prodotti strutturati e prestiti obbligazionari, faccia bella mostra anche un fondo chiuso gestito da Credem Private Equity, destinato alla clientela che intende diversificare il proprio portafoglio, migliorandone l’efficienza finanziaria in un’ottica di lungo periodo. Si tratta di Credem venture capital, fondo chiuso che ha completato la fase di raccolta delle sottoscrizioni nel 9 febbraio del 2005 raggiungendo una dotazione di quasi 40 milioni di euro. Il team di gestori del fondo è impegnato a sviluppare le partecipazioni acquisite e a ricercare eventuali nuove opportunità di investimento.

In particolare gli investimenti hanno riguardato Agrifarma, società attiva nel settore della distribuzione di prodotti per animali domestici (partecipazione poi ceduta nel dicembre dello scorso anno a Cognetas, con contestuale reinvestimento del fondo in una quota di minoranza nel veicolo lussemburghese Saluki Sa che, tramite Angelica srl detiene la totalità del pacchetto azionario di Agrifarma); in Fida, un importante operatore italiano nel settore “confectionery” (caramelle e gomme da masticare), tra i leader in Italia nel comparto delle gelatine (sono suoi marchi quali Charms, Sanagola, Gnamm e Le Irresistibili, acquisiti nel 2007 da Leaf Italia); Arketipo, società che produce mobili imbottiti in stile moderno di fascia medio-alta/alta (partecipazione poi ceduta nel dicembre dello scorso anno al fondo Assietta di Aletti private equity sgr); Tecnogear, specializzata nella progettazione e produzione di ingranaggi di precisione (coppie coniche spiroidali realizzate con tecnologia Gleason); Galeati Industrie Grafiche; Poplast, un produttore di imballaggi flessibili, tecnici e multistrato. Il fondo è strutturato su una durata di 10 anni, con possibilità di proroga di ulteriori 3 anni, a seguito di delibera motivata del cda della sgr al fine di completare lo smobilizzo degli investimenti; la quota di sottoscrizione minima è stata fissata in 50mila euro, con una commissione di sottoscrizione pari all1,25% e commissioni di gestione pari al 2,5% annuo. Quanto al regime fiscale, per le persone fisiche ed enti non commerciali (fondazioni bancarie), i proventi distribuiti dal fondo non concorrono a formare il reddito imponibile dei partecipanti, mentre per le imprese commerciali, i proventi derivanti dal fondo sono soggetti a tassazione piena, concorrendo a formare il reddito solo nell’esercizio in cui sono percepiti. Sui proventi percepiti è però riconosciuto un credito d’imposta pari al 15% dei proventi netti percepiti.

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