Unipol: utili sopra le attese, rischi da crisi del debito

Il gruppo Unipol chiude i primi nove mesi del 2011 con un utile netto consolidato pari a 72 milioni, contro una perdita di quattro milioni nel medesimo periodo dello scorso anno.

Tra gennaio e settembre, la raccolta diretta danni è ammontata a 3.071 milioni (in progresso del 3,5% rispetto all’anno precedente), di cui 1.893 milioni nei rami Auto (+3,7%) e 1.178 milioni (+3,2%) nei rami non auto. La raccolta diretta vita si è attestata a 3.944 milioni (+15,1% sul 2010): al netto della raccolta di Bnl Vita, pari a 2.112 milioni, la raccolta a risultata pari a 1.832 milioni di euro (+24,8% sul 2010), beneficiando dell’apporto delle Compagnie Arca Vita e Arca Vita International, che hanno realizzato una raccolta diretta complessiva di 558 milioni di euro.

Particolarmente significativi, i miglioramenti nella gestione industriale con un ‘combined ratiò’, lavoro diretto, del 98,1%, valore inferiore di oltre cinque punti rispetto al 103,3% segnato al 30 settembre 2010, ed in miglioramento di 4 punti rispetto a fine 2010.
“L’indicatore – recita una nota del gruppo bolognese – conferma e consolida il recupero strutturale della marginalità economica nella gestione caratteristica, che nei primi nove mesi dell’esercizio ha registrato 165 milioni di maggior margine industriale rispetto all’analogo periodo del 2010”.

Nel comparto Bancario, la raccolta diretta da clientela si e’ attestata a 9.620 milioni di euro (+10,8% rispetto al 31 dicembre 2010) e gli impieghi verso la clientela hanno raggiunto 8.472 milioni.

“I risultati della gestione industriale sono estremamente soddisfacenti – commenta in una nota l’amministratore delegato Carlo Cimbri – e si è ulteriormente consolidato il recupero di redditività. Sotto il profilo industriale si prefigurano risultati migliori rispetto agli obiettivi previsti dal Piano industriale per l’esercizio in corso. Sotto il profilo più generale, invece, valutiamo con forte preoccupazione l’evolversi della crisi sui mercati finanziari per i potenziali effetti economici e patrimoniali per le aziende del settore assicurativo e bancario”.

L’indice di solvibilità, il cosiddetto ‘Solvency Ratiò’, la posizione di solvibilità del gruppo, “si mantiene positiva e pari a circa 1,2 volte i requisiti regolamentari richiesti” anche senza misure o provvedimenti anticrisi.

Arrivano anche i primi giudizi: gli analisti di Intermonte confermano raccomandazione positiva sul titolo, con target 0,36 euro.

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