Banco Popolare punta conversione bond per rafforzamento ratios

Banco Popolare ha chiuso i primi nove mesi del 2011 con un utile netto di 324 milioni rispetto ai 467 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente (il risultato dell’anno scorso beneficiava di crediti per imposte anticipate riferite a Banca Italease per complessivi 286 milioni), mentre i proventi operativi sono risultati in linea all’anno scorso e pari a 2,9 miliardi. A fine settembre l’istituto ha un’esposizione al rischio sovrano per un valore in bilancio di 11,2 miliardi circa di cui 10,8 miliardi riferiti a titoli di Stato italiano. Sotto il profilo patrimoniale il Core tier 1 è pari a 6,5% e salirà al 6,7% includendo i benefici che deriveranno dall’affrancamento fiscale del valore degli avviamenti e delle altre attività immateriali, in corso di perfezionamento nel quarto trimestre.

L’a.d. Pier Francesco Saviotti ha inoltre spiegato nel corso della presentazione dei dati che tra le iniziative di rafforzamento patrimoniali previste, e in particolare relativamente alle cessioni di asset non-core, è in corso una trattativa per la vendita di una quota della joint-venture Agos-Ducato dopo il fallimento dei colloqui con Credit Agricole . “Il nostro obiettivo è quello di far valere il soft mandatory ai fini Eba e dalla cui conversione ci aspettiamo un beneficio di 107 punti base”, ha detto Saviotti spiegando che per la conversione è necessario il via libera dell’assemblea per cambiare il regolamento del bond finalizzato ad aumentare il numero massimo di azioni a servizio dell’operazione.

L’autorità bancaria europea (EBA) ha indicato per il Banco Popolare un buffer di capitale complessivo 2,8 miliardi di euro per far fronte al rischio debito sovrano. L’istituto ha detto che per conseguire i nuovi requisiti di Core Tier 1 del 9% avvierà tutte le iniziative necessarie grazie alle quali ritiene di non dovere far ricorso al mercato. In particolare, oltre al beneficio di 107 punti base derivanti dalla conversione del bond, la banca si attende 20 bp addizionali dall’adozione dei modelli avanzati di valutazione dei rischi di mercato e di 80 pb per i rischi di credito.

I risultati, hanno commentato gli analisti di Intermonte, “sono stati sostanzialmente in linea con le attese”. Gli esperti segnalano in particolare tra le sorprese positive il margine d’interesse, mentre tra gli elementi negativi le commissioni. “Manteniamo una visione cauta sul titolo alla luce ancora delle incertezze sul capitale. Confermiamo il nostro giudizio “poco interessante” sul titolo con un prezzo obiettivo di 1 euro”.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!