La crisi del debito sovrano in area euro: il punto di vista dell’Aiaf

Una road map ben precisa, una vera e propria tabella di marcia per superare i problemi dell’economia e dei mercati finanziari. Questioni trattate nel Position Paper, un documento stilato dall’Aiaf, l’Associazione Italiana degli Analisti Finanziari, ormai nel marzo 2009, ma tuttora attuali.
Obiettivo: proporre soluzioni percorribili per affrontare la crisi del debito e rafforzare l’infrastruttura economico-finanziaria e istituzionale in Europa.

Questi i temi principali sul tavolo all’evento a Palazzo Belgioioso, Milano, dal titolo “La crisi del debito sovrano in area euro” introdotto dal presidente Aiaf, Paolo Balice.

12 punti cruciali: sei di breve periodo (entro il prossimo anno) e sei di più lungo periodo (per i prossimi 2-5 anni).

Tra i primi, il ruolo sempre più importante e centrale della Bce che dovrà proseguire negli acquisti di titoli di Stato, con riferimento alla continuità del Security Market Programme, con l’obiettivo di preservare e garantire i canali di trasmissione della politica monetaria.

Un sostegno per l’area euro che sarà affiancato dall’Efsf, la cassa finanziaria in aiuto dei Paesi più difficili, il Fondo Salvastati, che dovrà ampliarsi per aumentarne l’efficacia. Tra le priorità, inoltre, anticpare l’introduzione del Fondo permanente, l’European Stability Mechanism (Esm).

Il superamento della crisi passa attraverso il rafforzamento dei capitali delle banche e il proseguimento dell’aggiustamento dei conti pubblici per i paesi maggiormente soggetti alle turbolenze finanziarie.
Poprio la stabilità dei mercati deve essere continuamente monitorata, garantendo la trasparenza delle transazioni dall’invadente crescita del cosiddetto “shadow banking”.

Ovviamente, sarà fondamentale evitare il default involtario della Grecia, per scongiurare gli effetti sistemici conseguenti per l’intera unione monetaria.

Per il più lungo periodo Aiaf chiede un rafforzamento della governance europea e un rilancio della crescita, l’inserimento nella costituzione dei vincoli di bilancio, l’accentuamento dell’integrazione istituzionale e la necessaria modifica dei trattati europei.
Centrale, inoltre, l’emissione dei famosi quanto discussi Eurobond nella misura corrispondente al 60% del Pil di ogni paese, a cui deve corrispondere un ruolo diverso di Eurotower.

Ultimi due punti, ma non di importanza: assicurare un applicazione omogenea dei criteri di Basilea III e una diversa regolamentazione dei mercati insieme a una stimolazione per la creazone di agenzie di rating distinguendo l’attività per le imprese da quella per gli Stati sovrani.

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