Allianz se la cava anche nella crisi

Nonostante il periodo negativo per il settore del risparmio gestito italiano, pesantemente condizionato dall’elevata volatilità dei mercati finanziari di questi mesi causata dalla crisi del debito sovrano dei Paesi periferici di Eurolandia come Grecia, Irlanda e Portogallo (ma anche Spagna e Italia), la rete di Allianz Bank Financial Advisors, guidata in Italia da Giacomo Campora, non può lamentarsi troppo: il patrimonio gestito è infatti calato nel terzo trimestre dell’anno del 3,31% da 20,7 miliardi di euro a 20 miliardi secondo i dati di Assoreti, un risultato decisamente migliore di quello registrato da tutti gli appartenenti ad Assoreti nel loro complesso (che registrano un calo del 6,17% da 170,123 miliardi a 159,620 miliardi).

Ancora migliore l’andamento del risparmio amministrato, che a livello di Assoreti cala da 66,488 a 65,049 miliardi (ovvero – 2,16%), mentre per la struttura guidata da Campora sale da 3.504 a 3.687 milioni di euro circa, con un incremento del 5,22%. Il che significa che se nel terzo trimestre l’universo delle strutture rappresentato da Assoreti ha visto il proprio patrimonio ridursi complessivamente del 5,05% da 236,611 miliardi a 224,366 miliardi, Allianz è riuscita a limitare il calo a meno della metà, passando da 24,215 a 23,713 miliardi (ossia, -2,07%). Positivo anche il raffronto in termini di portafogli medi: il dato Assoreti a fine settembre era pari a circa 10,25 milioni di euro, mentre per Allianz valeva poco meno di 12,84 milioni, oltre un 25% in più. Se poi si scende nel dettaglio, si scopre come per il solo patrimonio gestito la differenza sia ancora più marcata: il dato medio per Assoreti a fine settembre era pari a scarsi 7,28 milioni di euro, mentre gli uomini di Campora potevano vantare portafogli medi di 10,84 milioni circa.

Quasi un 49% in più. In compenso, gli uomini di Allianz finora si sono dedicati meno al risparmio amministrato, tanto che mediamente a ognuno di loro fa capo un portafoglio di giusti 2 milioni di euro contro i quasi 3 milioni (2,97) del dato medio Assoreti, con un differenza questa volta negativa per la rete che fa capo al gruppo assicurativo tedesco del 32,7%. Vanno tuttavia notate almeno un paio di cose: primo, che in questi mesi anche Allianz è riuscita a segnare una buona raccolta netta nell’amministrato (132 milioni nel solo mese di settembre, che hanno più che compensato i circa 45 milioni di raccolta netta negativa di gestito); secondo, che l’amministrato storicamente rende poco, molto poco, ai promotori finanziari, specialmente a distanza di alcuni mesi, quando vengono meno gli eventuali incentivi, dato il modesto margine di guadagno su questo tipo di servizi per la mandante. Insomma, il dato di Allianz è certamente interessante, sia per la società sia per i propri uomini, tanto più in un periodo come quello attuale, anche se è probabile che Campora e i suoi si augurino in cuor loro che i mercati possano rasserenarsi e consentire di tornare a indirizzare i propri sforzi su tutta la gamma prodotto e sulla componente gestita in particolare, più ricca di soddisfazioni non solamente morali per società, promotori e, si spera, clienti.

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