Sotto la lente: pareggio tra Intesa Sanpaolo e UniCredit di fronte al golfo di Napoli

Sono 3.205 i promotori finanziari campani che risultavano iscritti all’Albo nazionale dei promotori italiani la scorsa settimana quando Bluerating ha effettuato la sua elaborazione: di questi però ben 1.090 (esattamente un terzo del totale) non risultavano avere alcun mandato, mentre i restanti due terzi (2.115 professionisti in tutto) erano attivi. Di costoro 1.183 (quasi il 37% dei promotori attivi residenti in tutta la Campania) risultavano residenti in Napoli e provincia, ovvero circa il doppio dei 602 che erano invece presenti nella provincia di Salerno, la seconda più “popolata” di promotori davanti a quella di Caserta con 390 pf, Avellino con altri 216 professionisti, mentre 148 risiedevano in Benevento e provincia.

Mettere le mani sull’oro di Napoli non è semplice neppure per chi in Campania è nato e cresciuto, data la prudenza di molti investitori e la tendenza a investire cifre anche molto significative nel settore immobiliare più che in prodotti finanziari: forse per questo in tutta la Campania risultano operative meno di una sessantina di reti, che si riducono a poco più di una ventina se consideriamo le strutture composte da almeno dieci promotori e a giusto dieci sigle se si vuole superare la soglia dei cento professionisti. Se in regione Fineco Bank stacca nettamente i concorrenti, con 224 promotori campani, davanti al Monte dei Paschi di Siena (186 promotori residenti in regione), Sanpaolo Invest (che sommando anche i colleghi del private banking, di Intesa Sanpaolo e del Banco di Napoli arriva a quota 180) e Mediolanum (171 mandati), seguiti poi da Fideuram (158 uomini residenti in regione), Simgenia (144), Allianz (135), Ubi Banca (128), Credem (127) e Banca Generali (125), la top ten su base strettamente napoletana vede sempre Fineco Bank al comando con 123 promotori che risultano risiedere in Napoli e provincia, ma gli scarti rispetto ai diretti concorrenti si fanno minimi.

I professionisti con la casacca di Sanpaolo Invest (sempre sommando quelli delle altre sigle del gruppo già ricordate sopra) sono 121, quelli del Credem 95, uno in più di quanti ne schieri Fideuram (94), che scavalca il Montepaschi (88 promotori), Mediolanum (86), Banca Generali (82), Allianz (78), Ubi Banca (67) e Simgenia (62). Il risultato del “derby” tra gli uomini che fanno riferimento a sigle del gruppo Intesa Sanpaolo e quelli di UniCredit tuttavia si ribalta proprio quando si passa dall’analisi delle singole sigle a quella complessiva di gruppo: in questo caso Ca’ de Sass con 338 uomini in regione e 215 napoletani batte Piazza Cordusio (ferma rispettivamente a 259 e 156 residenti nei due casi), affiancata sostanzialmente dal gruppo Generali (269 promotori in regione, 144 dei quali a Napoli e provincia).

Un terzetto che stacca abbastanza nettamente tutti gli altri concorrenti, con altri due gruppi bancari, il Credem (154 uomini in regione, 118 dei quali napoletani) e il Montepaschi (186 e 88 nei due casi) che seguono prima di Mediolanum (171 e 86 pf rispettivamente), Allianz (135 e 78), Ubi Banca (128 e 67), Azimut (51 promotori campani di cui 41 napoletani) e Banca Network Investimenti (27 e 22). Come si vede una presenza bancaria molto forte che lascia relativamente poco spazio alle reti indipendenti o che fanno riferimento a gruppi assicurativi specialmente nel capoluogo: se in tutta la Campania poco meno del 59% dei promotori opera per gruppi con alle spalle un istituto di credito, a Napoli e provincia la percentuale supera il 63%.

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