UniCredit, al via le trattative su 3.500 esuberi

Al via le trattative tra UniCredit e i sindacati su 3.500 esuberi previsti nel piano industriale al 2015. Dopo l’incontro di ieri tra l’ad di piazza Cordusio, Federico Ghizzoni, e Fabi, Filca, Uilca e Ugl, oggi si aprirà la procedura vera e propria. Le parti, come prassi, hanno 50 giorni di tempo per raggiungere un accordo. Al tavolo, da una parte, i coordinamenti di gruppo, accompagnati dalle segreterie nazionali e, dall’altra, il country chairman per l’Italia, Gabriele Piccini, il responsabile delle risorse umane Paolo Cornetta, il responsabile delle relazioni industriali del gruppo Angelo Carletta e il responsabile delle relazioni sindacali Gianluigi Robaldo. Il fronte sindacale boccia il piano strategico che, sostiene, scarica sui lavoratori il peso di un intervento di risparmio sui costi e chiede anche ai top manager di condividere i sacrifici. Intanto il cantiere per l’aumento da 7,5 miliardi di euro è in pieno movimento con CariVerona che ha effettuato un primo esame della ricapitalizzazione e ha rimandato ogni decisione a dicembre. Tra le fondazioni sono all’opera anche Cassamarca e CrTrieste che stanno studiando l’ammontare della propria partecipazione, mentre Crt potrebbe arrivare fino a 350 milioni di euro. E della partita, come indicato nei giorni scorsi dal presidente di Unicredit, Dieter Rampl, sarà anche Tripoli che attraverso Lia e Banca Centrale, ha in mano un pacchetto pari al 7,5%.

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