Banco Santander, il governo commuta la pena in multa: niente interdizione per l’a.d.

Niente carcere per l’a.d. di Banco Santander. La pena a carico di Alfredo Saenz, numero uno del colosso bancario, che era stato condannato a febbraio a tre mesi di carcere con la condizionale e all’interdizione dall’incarico per una vicenda di diffamazione, sarà infatti commutata in un’ammenda su decisione del ministero della Giustizia spagnolo. La sanzione, ha precisato il ministero, dovrà essere “la più alta tra quelle previste in questo caso dalla legge”. La decisione è stata presa in occasione dell’ultimo consiglio dei ministri del Governo socialista uscente, a pochi giorni di distanza dalla vittoria della destra alle elezioni legislative. La condanna del 64enne Saenz riguarda a una vicenda del 1994, quando presiedeva il Banesto, filiale del Santander. L’accusa a suo carico è di aver presentato una querela falsa contro un cliente per recuperare dei crediti. In prima istanza, nel 2009, l’a.d. era stato condannato a 6 mesi di carcere, ma senza l’interdizione ad esercitare la carica. Il Santander – prima banca europea per capitalizzazione di Borsa – è “soddisfatto della decisione del Consiglio dei Ministri di concedere una sospensione della pena ad Alfredo Saenz”, ha dichiarato un portavoce della banca. In un suo comunicato stampa il Ministero della giustizia ha affermato di aver anche concesso la grazia parziale a Rafael Jimenez de Parga e Miguel Angel Calama, altri due manager di Banesto che erano stati condannati insieme a Saenz. Il Ministero non ha specificato l’ammontare delle multe.

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