Banche – bene la mossa degli istituti centrali, ma le italiane non sono le prime beneficiarie

Al contrario di quanto si potrebbe pensare di fronte all’euforia di ieri sul listino milanese a seguito dell’annuncio di misure coordinate a sostegno della liquidità concertate dalle grandi banche centrali, gli istituti di credito italiani non sono i primi beneficiari diretti di tali misure. “La disponibilità di liquidità a breve termine in dollari fino a febbraio 2013 a tassi inferiori ai precedenti”, spiegano gli analisti di Intermonte, “va incontro nell’immediato soprattutto alle esigenze delle banche europee, in particolare francesi, ancora molto esposte nei confronti dei fondi monetari americani”. La notizia, continuano gli esperti, è comunque positiva per il settore, che “potrà contare in futuro su crescenti manovre di supporto tese a contribuire a evitare possibili crisi di liquidità”. La portata complessiva della manovra sarà più chiara in occasione dell’8 dicembre, quando la Bce, oltre forse a tagliare i tassi ufficiali, potrà estendere sia la durata dei prestiti concessi (si parla di finanziamenti fino a 2/3 anni) e ampliare l’eleggibilità di asset da usare come collaterale.

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