Burgess (Threadneedle), lo scenario è incerto, ma le prospettive non mancano

Il 2011 è stato un anno caratterizzato da una serie di eventi e di difficoltà per gli investitori: le rivolte in Medio Oriente, il terribile terremoto e l’emergenza nucleare in Giappone, i timori relativi alla crescita globale e cinese, i disordini in Gran Bretagna e infine la crisi del debito in corso nell’Eurozona. In vista del 2012 le prospettive rimangono estremamente incerte con un contesto generale quindi che suggerisce un approccio tendenzialmente prudenziale. Ma le opportunità non mancano. E’ lo scenario dipinto da Mark Burgess, Chief Investment Officer di Threadneedle. “Nel 2012 la crescita globale del Pil reale sarà pari circa al 2,5%, il peggior risultato da circa dieci anni se si escludono gli effetti causati dalla stretta creditizia nel 2009”, ha spiegato il manager.

“Qualsiasi sia il destino dell’Eurozona nell’occidente sviluppato le prospettive di crescita sono basse e la mano invisibile del deleveraging continuerà a limitare l’attività economica per diversi anni; per il 2012 prevediamo attualmente una crescita pari a zero nell’Eurozona e nel Regno Unito e una crescita del 1,5% negli Stati Uniti. La situazione dei paesi sviluppati dovrebbe risultare in parte controbilanciata però dalla robusta crescita delle economie emergenti, la cui indipendenza rispetto all’andamento alle aree più sviluppate si dimostrerà un fattore sempre più importante”, ha continuato Burgess. “Nonostante l’evidente rallentamento a livello macroeconomico, i mercati azionari anche in uno scenario di bassa crescita rimangono interessanti perché i bilanci delle aziende sono solidi e molte società restituiscono liquidità agli azionisti attraverso sostanziosi dividendi o riacquisti di azioni. Inoltre in base a una serie di parametri le valutazioni azionarie sono molto interessanti rispetto all’andamento storico e a gran parte delle altre asset class”.

“Tuttavia, pur prevedendo dei buoni ritorni a lungo termine sui mercati azionari è difficile prevedere con esattezza quando la situazione si sbloccherà e quindi per il momento è meglio privilegiare le società con management di lunga esperienza e modelli di business ampiamente rodati. Nei prossimi mesi chi può contare su queste solide fondamenta probabilmente si rafforzerà ancora di più”. “Da tempo ormai ci si interroga sullo status di porto sicuro dei titoli governativi core che con i rendimenti reali in territorio negativo portano a privilegiare nell’ambito del reddito fisso aree a più alto rendimento. Infine nel 2012 è prevedibile un andamento relativamente rialzista delle commodity. Nonostante la crescita stagnante, le limitazione sul lato dell’offerta dovrebbero infatti sostenere i prezzi sul mercato del petrolio”. Gli investitori, ha concluso Mark Burgess, si affacciano al 2012 con la prospettiva di affrontare un contesto economico e di mercato estremamente difficile, pertanto vi sono molteplici aspetti negativi da considerare. Tutto ciò non dovrebbe tuttavia nascondere le opportunità effettivamente presenti sui mercati. Nel 2012 sarà fondamentale la selezione dei titoli sia nel reddito fisso sia sui mercati azionari”.

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