Ubi Banca, portafogli da sei milioni di euro

La rete della promozione finanziaria di Ubi Banca al 31 dicembre risultava composta da 786 promotori finanziari: 94 in meno rispetto agli 880 di fine 2009. Nel corso del 2010, spiega la banca, è andato avanti il progetto di qualificazione della struttura che, sotto la direzione generale di Cesare Colombi, ha portato dal 2009 alla chiusura della collaborazione con 142 pf, la maggior parte dei quali in possesso di un portafoglio dalla consistenza o dalla redditività inferiori alla media. Nel frattempo, l’attività di reclutamento si è concentrata su profili medio-alti, con l’ingresso di 48 nuovi promotori nel corso dell’anno. Insomma, l’obiettivo è stato far crescere rapidamente le masse gestite della rete di promotori finanziari. Il mezzo per conseguire lo scopo è stato l’arruolamento degli uomini migliori. Sottratti ai concorrenti. Dal gennaio del 2009, Colombi ha reclutato professionisti con un portafoglio medio sugli 8 milioni di euro. Provenienti da Azimut, Allianz Bank e Banca Generali.

Secondo Assoreti, alla fine del 2010 Ubi Banca Private Investment contava 828 teste.  La discrepanza rispetto ai dati forniti dalla stessa società si deve al fatto che l’associazione ha probabilmente considerato nel computo anche gli uomini dell’area private banking, che al 31 dicembre contava 42 uomini a fronte dei 38 di fine 2009. Tutti distribuiti sui centri private di Torino, Milano, Genova, Pescara, Roma e Firenze. Il totale fa, appunto 828. Nel corso del 2010, la banca ha realizzato un back office di tipo accentrato nel quale ha trasferito alcune attività a supporto dell’operatività dei promotori finanziari, in precedenza svolte dalle filiali. Iniziativa accompagnata da una modifica dell’assetto organizzativo interno, che ha portato alla costituzione di un’area operativa a supervisione e coordinamento delle attività svolte dalle filiali e dal back office accentrato. Proseguita la razionalizzazione del presidio logistico – filiali, advice center, centri private, uffici commerciali – sul territorio nazionale. L’area della promozione finanziaria è stata impegnata nella predisposizione e nel rilascio a tutti i pf del nuovo contratto di agenzia, redatto con l’obiettivo di concludere il processo di convergenza gestionale e operativa delle reti confluite in Ubi Banca Private Investment.

Al 31 dicembre, il numero di filiali aperte al pubblico risultava 31, cinque in meno rispetto all’anno prima, a seguito dell’apertura di una a Firenze e della chiusura di altre sei. Tutte le filiali, si legge nel bilancio della società, supportano l’attività dei promotori finanziari, mentre a Torino, Milano, Genova, Pescara, Roma e Firenze accompagnano anche i private banker. In aggiunta alle filiali, alla fine dello scorso anno Ubi Banca Private Investment poteva contare su 36 advice center operativi per l’area promozione finanziaria. Adottando come riferimento il numero di professionisti riportato nel bilancio 2010 della società e svolgendo la stessa operazione che abbiamo effettuato in occasione di altre puntate della nostra indagine, viene fuori che dodici mesi fa operavano nella struttura di Ubi Banca Private Investment 25 pf per filiale e 21 per ogni advice center. Al 31 dicembre 2010, nell’organico di Ubi Banca Private Investment c’erano 169 dipendenti, nove in meno rispetto alla fine del 2009. In altre parole, uno ogni cinque promotori finanziari e private banker della banca. I clienti si attestano sulle 76.500 unità. Da notare comunque che mentre Mps ha inglobato la promozione finanziaria facendone una business unit del gruppo, Ubi Banca la gestisce attraverso una sua controllata. Che è, appunto, Ubi Banca Private Investment. Con lavoratori suoi e un suo bilancio.

Ubi Banca Private Investment ha chiuso il 2010 con un utile d’esercizio pari a 57mila euro: ovvero, 68 euro per ogni promotore finanziario e private banker. Come ricorda Assoreti, l’esercizio 2010 si è chiuso con un bilancio positivo per le reti di pf, che hanno registrato una raccolta netta complessiva di 12,3 miliardi di euro. Per Ubi Banca Private Investment, la raccolta secondo Assoreti è stata in totale pari a 280 milioni di euro, in calo del 53% rispetto al 2009. Una flessione dovuta in particolare al contributo negativo del risparmio amministrato. Sul fronte del risparmio gestito, una contrazione si è registrata in corrispondenza delle voci “fondi e sicav”, “gestioni patrimoniali in fondi” e “previdenziali”. In recupero le gestioni patrimoniali mobiliari e gli assicurativi. Nell’intero 2010, Ubi Banca ha rastrellato oltre 356mila per ciascun pf della rete. Stando ai dati forniti da Assoreti, il patrimonio a fine 2010 si attestava sui 5 miliardi e 425 milioni di euro: 6,9 milioni per ogni professionista della struttura, esclusi i private banker. Una cifra che, come altre volte durante questo viaggio nelle reti, dà un’idea del portafoglio medio degli uomini della promozione finanziaria. Un’indicazione più precisa arriva direttamente dalle pagine del bilancio consolidato del gruppo, in cui si legge che “nei dodici mesi, la dimensione media dei portafogli dei promotori è aumentata da circa 5 a 6 milioni di euro”.

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