Azimut, il reclutamento continua

Per il gruppo Azimut, parla il presidente e amministratore delegato Pietro Giuliani. “In quest’anno”, dice, “abbiamo continuato a investire molto proseguendo nella nostra strategia di crescita, innovando prodotti e servizi, rafforzando la nostra offerta seguendo una strada diversa dal resto del mercato. I risultati raggiunti, soprattutto in questi ultimi mesi in cui abbiamo presentato tanti nuovi prodotti, tra cui il Renmimbi Opportunities e il Cat Bond, completamente decorrelati dall’andamento dei mercati finanziari, e i fondi Cash, che diversificano in oltre 15 banche diverse per ridurre il rischio controparte, dimostrano la validità del nostro modello”.

Un modello, aggiunge Giuliani, “attento a creare valore per i clienti anche in momenti di crisi. Valutiamo di poter chiudere l’anno con una raccolta netta attorno ai 500 milioni di euro”. E il 2012? Le previsioni di Azimut, quali sono? “In questo momento è difficile farne. Immaginando però uno scenario di mercato normale, possiamo ipotizzare di raggiungere nel 2012 una raccolta netta annua di circa 1,5 miliardi. Quindi, sui sei mesi, di attestarci attorno ai 750 milioni. Ultimo capitolo, la ricerca e la selezione di nuovi professionisti per le tre reti del gruppo, Apogeo Consulting, Az Investimenti e Azimut Consulenza. Novità in vista? Giuliani dal suo ufficio risponde così: “Nel corso del 2011 siamo cresciuti in tutte le nostre tre reti con professionisti di alto livello, puntando molto sulla qualità degli inserimenti.

In particolare, la divisione Azimut wealth management sta crescendo e attrae private banker provenienti da primarie realtà internazionali o italiane operanti nel settore, che desiderano essere remunerati per quello che valgono. Gli inserimenti per le tre reti sono stati nel corso dell’anno oltre cento, tutti di grande qualità. Nel 2012”, precisa, “continueremo a ricercare professionisti di alto profilo, in tutte le zone di Italia, che dispongano di competenze ma anche di entusiasmo e spirito imprenditoriale, secondo quello che oramai tutti possono considerare il modello Azimut”.

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