UniCredit, titolo a picco dopo annuncio prezzo dell’aumento

Il titolo di UniCredit è crollato a quota 5,41 euro a piazza Affari nel giorno dell’annuncio del prezzo per la sottoscrizione dell’aumento di capitale da 7,5 miliardi , fissato a 1,943 euro con uno sconto del 43% rispetto al valore di borsa ex diritto. Dopo essere finito in asta di volatilità più di una volta nel corso della giornata, il titolo ha archiviato la seduta con un ribasso del 14,46%, e – secondo gli analisti contattati dall’agenzia di stampa Reuters – rimarrà sotto pressione durante tutta l’operazione, complice anche lo sconto fissato, ritenuto elevato seppure in linea con quanto atteso.

Elena Perini, di Centrobanca, aveva stimato in un report pubblicato a fine novembre, una diluizione dell’Eps 2012-13 intorno al 65% in corrispondenza di un prezzo di emissione di 2 euro, quindi molto vicino a quello fissato. Mentre Andrew Lim, analista di Espirito Santo, punta il dito proprio sullo sconto, spiega Reuters. “Il prezzo di sottoscrizione è stato fissato a uno sconto ben più grande di quanto ci si aspettava. Rispetto al valore di chiusura di ieri è vicino al 70%”, ha affermato l’esperto. “Comunque lo si calcoli, lo sconto di UniCredit è molto più alto di quello delle altre banche”.

Secondo un trader tuttavia la reazione in borsa del titolo “è abbastanza fisiologica”. “Tranne Intesa, che è stata la prima a fare un aumento di capitale, tutte le altre sono state sotto pressione. E’ un copione già visto. Da settimane c’erano rumors su uno sconto del 40-45% quindi da questo punto di vista non c’è sorpresa”, ha commentato secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa. Purtroppo , ha continuato il trader, “in questi momenti devi fare sempre operazioni un po’ penalizzanti. Alcune fondazioni hanno dichiarato che vogliono diluirsi. Con l’azionariato che ha UniCredit era difficile portare avanti una ricapitalizzazione di queste dimensioni senza uno sconto interessante”.

L’aumento si terrà dal 9 al 27 gennaio in Italia, Germania e Austria (partirà il 12 in Polonia) e agli attuali soci saranno offerte 2 nuove azioni ordinarie ogni azione ordinaria o risparmio. I diritti di opzione saranno negoziabili in borsa fino al 20 gennaio. L’operazione è assistita da un consorzio di garanzia, guidato da Mediobanca, BofA-Merrill e UniCredit CIB. Gli azionisti della banca, secondo quanto risulta a UniCredit, hanno indicato impegni a sottoscrivere fino al 24% dell’aumento.

Nel dettaglio Allianz, Carimonte, Fondazione CR Modena, Fondazione Crt, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e Luigi Maramotti si sono impegnati a sottoscrivere il 10,68% delle azioni oggetto dell’offerta. A questo si aggiunge l’annuncio di Fondazione Cariverona che ha deliberato di sottoscrivere il 3,51% e la disponibilità, pur senza impegni vincolanti, di altri azionisti per un massimo del 10%. Il mese scorso la Ue ha deciso lo scongelamento degli asset della Central Bank of Lybia che ha il 4,9% e che così potrà sottoscrivere pro quota l’aumento di capitale. Restano invece parzialmente congelati gli asset di Lybian Investment Authority che ha il 2,6% che non ha dichiarato come intende procedere.

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