Fineco, crescono clienti e raccolta, utile stazionario

LA RACCOLTA CORRE – Corre la raccolta netta di Fineco: nel mese di aprile si è attestata a quota 592 milioni di euro (+59%), che portano il dato da inizio anno a 1,97 miliardi di euro, con oltre 1,14 milioni di clienti totali. Stabili gli utili e i ricavi stabili nei primi tre mesi del 2017. La società guidata da Alessandro Foti (nella foto) ha chiuso i primi 3 mesi dell’anno con un utile in crescita dello 0,9% a 51,7 milioni, mentre i ricavi sono saliti dell’1,2% a 141,8 milioni e  il coefficiente patrimoniale Cet1 ha raggiunto quota 22,24%.

FOTI SODDISFATTO – Contattato da Bluerating.com poco dopo l’approvazione dei dati, l’amministratore delegato e direttore generale di FinecoBank, Alessandro Foti, si è dichiarato soddisfatto dei dati: “Anche il primo trimestre dell’anno si chiude con risultati molto solidi”, ha detto Foti, “grazie al nostro modello di business diversificato, in grado di affrontare ogni fase di mercato”. In particolare, l’a.d di Fineco ci tiene a mettere in evidenza le cifre molto positive sulla raccolta di aprile e la sempre crescente incidenza dei prodotti classificati come Guided Products che si absano su una intensa attività di consulenza da parte della banca, accompagnata dall’utilizzo delle nuove tecnologie (cyborg advisory). Nello specifico, la raccolta dei Guided Products dall’inizio del 2017 è stata positiva per oltre 1,38 miliardi di euro (in crescita del 72% rispetto al 2016) e l’incidenza di questi prodotti sul totale degli asset in gestione della banca è pari al 59% (+11% rispetto all’anno scorso).

DUE ANNI A CONFRONTO –Tornando ai dati trimestrali, Foti ha ricordato come il dato sui ricavi e sull’utile di quest’anno (rimasto quasi stabile con un risicato incremento dello 0,9%) sia stato condizionato anche dalla plusvalenza ottenuta lo scorso anno con una operazione sui titoli di stato. Nello scorso esercizio, per mitigare l’esposizione al rischio di tasso, FinecoBank ha infatti effettuato una vendita di titoli stato per un valore nominale di circa 700 milioni di euro, da cui ha ricavato una plusvalenza di 5 milioni lordi e 3,4 milioni netti. Se non ci fosse stata questa operazione, i profitti dello scorso anno sarebbero stati dunque un po’ più bassi e la crescita dell’utile tra il primo trimestre 2016 e lo stesso periodo del 2017 sarebbe stata molto più consistente, cioè pari all’8%. Stesso duscorso per i ricavi, che sarebbero cresciuti del 5%, anziché dell’1,2% “grezzo” che emerge dala trimestrale. “Abbiamo voluto mettere in evidenza anche questi dati”, dice ancora Foti, “per sottolineare come, al netto delle voci straordinarie, la nostra crescita industriale rimanga sostenuta e costante, secondo il trend già registrato nei trimestri precedenti”.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!