B. Euromobiliare, tutto quello che serve sapere per capire i numeri del gruppo

Non riportando più i dati ad Assoreti è difficile per Banca Euromobiliare avere fotografie precise dell’andamento della società in termini reddituali e patrimoniali, oltre che di raccolta netta. Un modo per aggirare l’ostacolo consiste nell’andare a scorrere le relazioni trimestrali della capogruppo Credito Emiliano. L’ultima disponibile al momento è quella riferita al 30 settembre scorso, quando il patrimonio complessivo della clientela di Banca Euromobiliare era pari a 7 miliardi di euro, in calo rispetto a fine dicembre 2010 di circa 600 milioni di euro (-8%), sia per il calo dei mercati (che ha pesato per circa 500 milioni di euro) sia per la raccolta netta che è risultata negativa per un centinaio di milioni nei primi nove mesi dell’anno. Attenzione però, il dato è riferito all’intero gruppo Banca Euromobiliare e dunque sia al canale promotori finanziari, che fa capo a Stefano Bisi, sia ad un centinaio di private banker dipendenti, coordinati da Paolo Magnani.

Sulla base di tali dati non è dunque possibile fare stime precise su indicatori quali promotori/patrimonio, promotori/raccolta o promotori/ utile, proprio perché i dati si riferiscono al risultato complessivo di gruppo e si finirebbe con l’estrapolare numeri medi rispetto a due canali contraddistinti da numeri tra loro abbastanza differenti e non omogenei. Fatta questa doverosa precisazione, la relazione trimestrale dei primi nove mesi del 2010 del gruppo Credito Emiliano precisa che per l’intera Banca Euromobiliare l’incidenza del patrimonio gestito era rimasta sostanzialmente stabile rispetto a fine 2010” (70% rispetto ad un 30% di amministrato, ovvero 4.545 milioni di euro contro 1.916 milioni), “nonostante la diminuzione registrata in valore assoluto (circa 450 milioni di euro)”, imputabile “in primis, all’effetto mercato e, in secondo luogo, alla raccolta netta gestita negativa (135 milioni di euro), che, similmente alla raccolta netta complessiva, è stata influenzata dall’uscita dalla struttura di numerose risorse commerciali, in accordo a quanto previsto dal piano strategico e dal budget”.

In sostanza Banca Euromobiliare nel corso del 2010 ha da un lato reclutato nuove risorse e quindi rafforzato il patrimonio sotto gestione, dall’altro ha proseguito nelle azioni di “demarketing” eliminando quei promotori e banker il cui profilo non risultavano più in linea con gli obiettivi aziendali. Nel complesso le azioni intraprese dal management sembrano aver dato i loro frutti visto che il risultato lordo di gestione di Banca Euromobiliare nel suo complesso a fine settembre era in crescita a 2,8 milioni di euro (l’1,1% del risultato lordo di gruppo), circa 100mila euro in più di un anno prima, mentre l’utile di esercizio sino a quel momento raggiunto era pari a 1,3 milioni di euro, di cui 1 milione conteggiato come apporto all’utile consolidato del gruppo Credem (in questo caso circa 100mila euro meno dell’apporto fornito dodici mesi prima).

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