Sì, Firenze piace a banche e reti

A Firenze e dintorni sono 622 i promotori finanziari che curano gli interessi della clientela di una sessantina abbondante di intermediari, a fronte dei 2.582 pf titolari di mandato residenti in Toscana, stando ai numeri più recenti dell’albo dei pf consultato come sempre da BLUERATING per elaborare le proprie classifiche sulle reti più rappresentative nelle maggiori città italiane. Numeri confortanti, che tuttavia scontano, come già accaduto in altri casi, un’ulteriore contrazione rispetto ai dati dello scorso settembre: in circa quattro mesi hanno infatti rinunciato al tesserino in 174 (il totale dei promotori finanziari toscani è sceso infatti a 3.875 unità), di cui la maggior parte (e questo sembra un dato anomalo rispetto alla tendenza finora emersa in altre zone d’Italia) tra i promotori attivi (110 in meno) anziché tra quelli privi di mandato (64 cessati).

Nella classifica per singole reti, questi movimenti portano a un cambio di posizioni tra Banca Fideuram (che guadagna nove uomini e sale a 351 promotori finanziari residenti in Toscana, di cui 94 in provincia di Firenze) e Montepaschi, che pare perdere 17 uomini e cala a 344 mandati in tutta la regione, 60 dei quali risultano risiedere nella provincia capoluogo. Il gruppo Intesa Sanpaolo è chiaramente in rimonta e guadagna anche la terza posizione della classifica, grazie ai 55 promotori fiorentini di Sanpaolo Invest (e Intesa Private Banking), a fronte di 156 codici in tutta la Toscana (39 in più dello scorso settembre, complice anche l’assorbimento dei 32 promotori in precedenza di Banca Sara). Alle spalle del gruppo tenta di tenere il passo la concorrente UniCredit tramite FinecoBank (41 uomini a Firenze e 181 in tutta la Toscana, con un incremento di otto mandati), mentre segnano il passo tutte le altre sigle presenti nella nostra “top ten”.

Banca Mediolanum scivola infatti al quinto posto, con 38 uomini nella provincia capoluogo (323 in tutta la regione, 23 in meno della precedente rilevazione), appena davanti a Credem e Banca Generali (entrambe a quota 35 promotori a Firenze, ma la prima forte di 114 pf in Toscana contro i 90 della controllata del Leone di Trieste), entrambe in calo di un paio di mandati. Cinque promotori in meno (145 uomini in tutta la regione) anche per Allianz Bank, che schiera 32 fiorentini e resta davanti a UniCredit (75 uomini in regione, uno in meno della volta precedente, e 29 promotori a Firenze) e scavalca Simgenia, ora accreditata di 138 promotori residenti in regione (20 in meno di quattro mesi fa) dei quali 28 nel capoluogo.

Se le prime dieci sigle schierano in tutta la Toscana 1.917 promotori (circa i tre quarti dei promotori attivi), le stesse strutture presidiano la città dei Medici con 447 professionisti, circa un promotore ogni 2.240 fiorentini. Subito alle spalle delle reti maggiori esiste un piccolo nucleo di società in grado di schierare in città almeno una decina di promotori o più: sono Finanza & Futuro (24 uomini su 122 promotori toscani, in crescita di quattro unità), il gruppo Azimut (con 18 professionisti su 60 in regione), Banca Sai (con 15 uomini a fronte dei 28 nel complesso), che a breve potrebbe finire sotto lo stesso tetto di Unipol Banca (che invece schiera solo tre pf a Firenze a fronte dei 22 residenti in Toscana), Ubi Banca, con 13 codici in città e provincia (ma sono 61 in tutta la regione) ed Euromobiliare, con dieci promotori (alla controllata del Credem fanno capo in tutto 16 mandati in Toscana).

Dietro i 527 promotori che fanno capo alle prime quindici reti restano solo le briciole, con giusto un centinaio di promotori impiegati in quel di Firenze da non meno di altri 55 intermediari finanziari, decisamente una presenza poco più che simbolica dovuta forse al fascino di Firenze e al suo essere da secoli un centro commerciale e finanziario di rilevanza nazionale e internazionale. Cosa che forse consente ad alcuni operatori di nicchia di ritagliarsi un proprio spazio in una piazza che altrimenti parrebbe già decisamente affollata, almeno per quella che è l’attuale congiuntura economica.

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