Banca Generali in cattedra per la finanza comportamentale

La finanza comportamentale protagonista di “Wealth Management Behavioral Finance”, il convegno internazionale organizzatobanca a Piacenza da Banca Generali e dall’Università Cattolica del Sacro Cuore. Il 10 e 11 maggio sono saliti in cattedra i protagonisti del risparmio gestito che si sono alternati nell’aula magna della sede piacentina dell’università.

Dopo l’apertura dei lavori da parte del professor Andrea Lippi, docente dell’Università Cattolica, infatti, la parola è passata alle case di gestione M&G e Amundi che, insieme al responsabile dell’advisory di Banca Generali, Andrea Orsi, hanno fatto il punto della attuale situazione dei mercati, spiegando l’importanza crescente della finanza comportamentale come strumento per cercare di correggere alcune distorsioni interpretative da parte degli investitori e offrire nel contempo soluzioni di investimento più in linea con quanto viene percepito dagli individui nel momento in cui si trovano a dover operare scelte di investimento.

bancaLa parola è quindi passata a Consob che ha inquadrato gli orientamenti del mercato sul tema della consulenza finanziaria alla luce della Mifid II e del ruolo crescente della tecnologia a supporto dei consulenti nell’ambito delle scelte di allocazione del portafoglio.

L’ospite più atteso è stato però Werner DeBondt, ordinario di economia alla Saint Paul University di Chicago, che ha concluso il convegno con la presentazione di un suo lavoro di ricerca sul ruolo svolto dai consulenti finanziari nella gestione del patrimonio delle coppie in crisi e in fase di separazione. Il consulente finanziario, è emerso dal convegno, gioca un ruolo sempre più importante nel cercare di ridimensionare i facili entusiasmi o le eccessive paure che possono emergere nella mente del risparmiatore.

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