Fineco, le proposte di punta della banca

“In uno scenario di mercati incerti”, premette FinecoBank, “i risparmiatori cercano forme di investimento sicure che garantiscano il capitale nel tempo”. E una di queste opportunità è il conto di deposito, a cui sempre più italiani sembrano affidarsi anche alla luce della nuova aliquota fiscale che da gennaio è passata dal 27% al 20%. “Si tratta di veri e propri salvadanai”, dice la banca, “che remunerano la liquidità con interessi superiori a quelli previsti per il conto corrente”. In più, “i conti deposito sono garantiti dal Fondo interbancario di tutela dei depositi, che protegge i capitali fino a 100mila euro”.

In questo contesto, FinecoBank propone ai clienti CashPark. È il nuovo conto di deposito Fineco che, chiarisce la società, “consente di parcheggiare la liquidità vincolandola per 3, 6, 12, 18 e 24 mesi con un rendimento sempre superiore a quello del conto corrente”. È possibile inoltre attivare CashPark Svincolabile, una modalità che consente di tornare in possesso delle somme depositate, tutte o in parte, prima della scadenza e senza costi aggiuntivi. CashPark è collegato al conto corrente Fineco, non ha nessun costo di attivazione, gestione e mantenimento e non prevede l’attivazione del dossier titoli.

A seguire, c’è Fineco CoreSeries. “Si tratta”, spiega la banca, “di nuove soluzioni di investimento che offrono al cliente la sintesi dell’eccellenza della nostra architettura aperta, con strategie di costruzione del portafoglio basate su metodologie quali-quantitative in grado di garantire livelli elevati di diversificazione anche per importi di investimento contenuti. Una selezione di fondi con i migliori rating”, tiene a sottolineare la società, “che racchiude la qualità dei migliori gestori internazionali”. Ai primi quattro Core lanciati un anno fa – Core Champions, Core Dividend, Core Coupon e Core Cash – FinecoBank ha aggiunto altrettanti fondi: Champions Emerging Markets, Emerging Markets Equity, Emerging Market Bond e Balanced Opportunity.

FinecoBank è stata, annuncia la società guidata da Alessandro Foti, “la prima realtà a proporre un servizio di advisory fee based, che prevede una grande novità: la restituzione al cliente delle commissioni implicite presenti nel portafoglio”. Si chiama FinecoAdvice ed è una proposta che la banca definisce “innovativa” perché “riduce al minimo il conflitto di interesse: il consulente non propone al cliente prodotti di casa o involucri finanziari e assicurativi con un carico commissionale non sempre fair”. Al contrario, “dà la possibilità ai professionisti di proporre al cliente una piattaforma integrata con oltre 4.000 fondi di 55 case di investimento, etf, obbligazioni, investment certificates delle migliori marche a livello internazionale”. Il consulente, aggiungono da Fineco, non guadagna in base al costo del prodotto che vende e quindi non ha alcun interesse a proporre questo o quel fondo o sicav. “In Fineco i consulenti possono presentarsi ai clienti senza essere stressati da politiche commerciali pressanti. Architettura aperta e indipendenza sono il presupposto fondamentale per una qualificata attività di consulenza. Solo chi è vero multibrand, solo chi è aperto al mercato, può dirsi orientato alla consulenza libera e indipendente”. FinecoAdvice prevede la diagnosi del portafoglio, anche presso banche terze, la pianificazione personalizzata degli investimenti rispetto agli obiettivi del cliente e il monitoraggio costante del rischio di portafoglio.

Un paio di volte all’anno, di solito a febbraio e ottobre, FinecoBank organizza i Pfa Meeting. Si tratta, come ha spiegato l’a.d. Alessandro Foti a BLUERATING, di incontri in tutta Italia rivolti a tutta la rete dei personal financial advisers. Gli appuntamenti offrono l’opportunità di presentare gli obiettivi per l’anno in corso e fare un bilancio di quello appena passato. Il Pfa Meeting di febbraio è iniziato a Palermo il 2 e si è concluso a Padova il 16 del mese. Tra i manager intervenuti, oltre a Foti, il direttore commerciale Mauro Albanese, il direttore servizi di investimento Carlo Giausa e il direttore di Banca Diretta Paolo Di Grazia.

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