Convertendo Bpm, si indaga anche per ostacolo ad attività vigilanza

Nuovi sviluppi sulla vicenda del bond Convertendo della Bpm: i pm di Milano, Roberto Pellicano e Antonio Pastore, titolari dell’inchiesta, hanno contestato a due degli indagati anche il reato di ostacolo all’attività degli organi di vigilanza. La nuova accusa, riporta l’agenzia di stampa Ansa, riguarderebbe nello specifico Ivano Venturini, responsabile della funzione compliance dell’istituto di credito, e un quinto indagato che avrebbe redatto un documento inviato alla Consob il cui nome è stato segnalato dalla stessa banca milanese. Nell’inchiesta è già stata ipotizzata la truffa nei confronti dell’ex presidente Massimo Ponzellini, di Enzo Chiesa, all’epoca dei fatti direttore generale e del suo successore Fiorenzo Dalu. Intanto oggi i pm hanno conferito al consulente Alberto Lupoi l’incarico di esaminare le caratteristiche del bond collocato ai clienti per dare una prima valutazione sulla correttezza delle modalità con cui è stato venduto. Secondo la ricostruzione degli inquirenti i fatti risalgono all’estate/autunno del 2009 e hanno al centro il collocamento presso i piccoli risparmiatori, attraverso gli sportelli dell’istituto di credito, del prestito obbligazionario Convertendo 2009/2013 al tasso del 6,75%.

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