Bpm chiude l’anno in rosso, perdita trimestrale peggiore delle attese

Chiusura d’anno in rosso e al di sotto delle attese per Banca Popolare di Milano. L’istituto di credito  ha archiviato il 2011 con una perdita netta di 614 milioni di euro su cui hanno pesato svalutazioni degli avviamenti e accantonamenti a fondo rischi per un totale di 438 milioni di euro. Particolarmente negativo il risultato del quarto trimestre, pari a -661 milioni di euro (contro i -64 milioni attesi dagli analisti di Intermonte) a causa di una svalutazione dell’avviamento da 336 milioni di euro, di accantonamenti su crediti pari a 304 milioni di euro (attesa a 197 milioni di euro) e altre svalutazioni di attività finanziarie e partecipazioni. Senza considerare le poste straordinarie, sottolinea Bpm, la perdita di attesterebbe a 176 milioni. 

Come ampiamente atteso il cda ha confermato che non distribuirà il dividendo sull’esercizio 2011 dopo i tre centesimi pagati sul precedente esercizio. Tra gli altri dati di bilancio, i ricavi operativi totali sono risultati pari a 1,35 miliardi, in calo del 7,7% su anno, mentre i proventi operativi normalizzati si sono attestati a 1,39 miliardi, in flessione del 5%, dopo una rialzo del 12,5% del margine di interesse e un calo delle commissioni nette e risultato della finanza del 22,6%. I costi operativi mostrano invece una flessione del 55%  sul 2010 (-4,6% a livello normalizzato). Le principali componenti non ricorrenti riguardano infine le rettifiche di valore su avviamenti (336 milioni), la svalutazione della partecipazione AM Holding (84 milioni) e accantonamenti a fondi rischi e oneri. Sul fronte patrimoniale al 31 dicembre 2011 il Core Tier 1 si attestava all’8,02% dal 6% di fine settembre dopo l’aumento di capitale da 800 milioni e la conversione anticipata del convertendo per circa 400 milioni.

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