De Rocco: ora si cresce senza acquisizioni

Lucio De Rocco, amministratore delegato di Banca Ipibi e responsabile della rete di promotori Clarisnet, ha accettato di rispondere ad alcune domande di BLUERATING sui risultati del 2011 e sulle prospettive dell’esercizio in corso. Ecco cosa ci ha detto.

De Rocco, come valutate i risultati ottenuti nel 2011, anche alla luce delle dinamiche dei mercati finanziari mondiali e del settore del risparmio gestito in Italia?

Il 2011 è stato un anno di crescita importante per entrambe le reti (Clarisnet e Banca Ipibi). Ciò è dovuto sia all’ingresso di nuovi professionisti attratti dalle specificità dei due modelli, sia alla gamma di soluzioni che – in momenti particolari come quelli che si sono verificati nella seconda parte dell’anno – hanno incontrato le esigenze dei clienti; stiamo parlando di soluzioni che vanno dalla liquidità a breve e a lungo termine all’amministrato, dal gestito alle soluzioni assicurative con buone performance, proteggendo sempre il cliente. Non avendo alcun budget di prodotto, i nostri professionisti non hanno limitazioni nel trovare le soluzioni adatte al cliente e al momento di mercato. In ogni caso, entrambe le reti sono cresciute nel risparmio gestito, ancorché il settore sia stato penalizzato dai forti disinvestimenti operati dalle reti tradizionali delle banche.

Che obiettivi vi siete posti per il 2012, in termini di raccolta netta, patrimoni sotto gestione e reclutamento?

Le attese per il 2012 sono di ulteriore importante crescita, non tanto perché la situazione generale del risparmio delle famiglie sia rosea, ma perché ci attendiamo ulteriori importantissimi ingressi. Ci attendiamo altresì un buono sviluppo dalle reti esistenti, convinti che la clientela sia sempre più disposta a riconosce nel servizio di consulenza l’indipendenza e la qualità.

Quali riscontri avete ottenuto in questo primo trimestre?

L’andamento del primo trimestre conferma le nostre attese: raccolta netta in crescita e nuovi ingressi già avvenuti e in previsione nelle prossime settimane.

Ritenete che assisteremo a ulteriori operazioni di fusione e acquisizione nel corso di quest’anno nel settore del risparmio gestito? Se sì, siete interessati a recitare un ruolo di potenziale acquirente o piuttosto puntate sulla crescita organica? Lei che cosa ci può dire al momento su questo?

Al momento non siamo a conoscenza di operazioni di acquisizione e fusione nel settore. Se ci saranno, sosteniamo che ciò non avvenga per fattori dimensionali, ma per errori strategici o di conduzione delle reti. Siamo profondamente convinti che quando il modello di business consente di praticare la consulenza indipendente, il fattore dimensionale diventa un elemento sensibile solo per le reti che distribuiscono prevalentemente prodotti propri. Quindi la chiave sta nel trovare un giusto rapporto tra costi e ricavi. Per quanto ci riguarda, siamo convinti che le nostre specificità siano meglio compatibili con una crescita per via diretta e non per acquisizioni.

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