Banche Usa: Jp Morgan e Wells Fargo aprono le danze

La stagione delle trimestrali negli Stati Uniti si è aperta questa settimana come di consueto con i conti di Alcoa. Ad aprire le danze per il comparto bancario a stelle e strisce invece sono state oggi Jp Morgan e Wells Fargo, che hanno entrambe battuto le stime degli analisti.

La prima ha archiviato il primo trimestre del 2011 con un risultato netto di 5,4 miliardi di dollari, che, nonostante risulti in calo del 3% a (1,31 dollari per azione), si attesta comunque al di sopra degli 1,18 dollari per azione preventivati dagli analisti. Meglio del previsto anche i ricavi, saliti del 24% a 27,4 miliardi (24,68 miliardi il consenso), anche se la recente ripresa delle attività di trading e di M&A non è bastata a riportare i ricavi dell’investment banking ai livelli più alti.

Il numero di azioni della banca è sceso del 4% rispetto all’anno prima per effetto di un buyback, mentre il Tier 1 sulla base delle norme di Basilea 1 al 31 marzo si attesta al 10,4% rispetto al 10,1% del 31 dicembre 2011, segnala Jp Morgan che stima, in base alle norme di Basilea 3, un il Tier 1 alla fine del primo trimestre pari a circa l’8,4%.

Non fallisce l’esame neanche l’altra grande banca americana, Wells Fargo, che ha riportato per il settimo trimestre consecutivo un utile netto in miglioramento. Il gruppo bancario con sede a San Francisco ha infatti chiuso i primi tre mesi dell’anno con un utile netto consolidato in aumento del 13% rispetto a un anno prima a circa 4,02 miliardi di dollari. L’utile netto per azione è pari a 75 centesimi contro i 73 centesimi attesi dagli analisti. Anche i ricavi, che in generale hanno subito netti ridimensionamenti fra i grandi gruppi di Wall Street a seguito della crisi finanziaria, sono migliorati a 21,6 miliardi, in aumento del 6% dai precedenti 20,3 miliardi e contro attese di una stagnazione.

Nei prossimi giorni toccherà alle altre grandi banche Usa e, nonostante i dati incoraggianti di Jp Morgan e Wells Fargo, le previsioni della vigilia non sono così rosee. Stando infatti a quanto riportato da Bloombreg negli ultimi giorni, nel primo trimestre i profitti delle banche dovrebbero scendere a 15,3 miliardi di dollari dai 17,3 miliardi dello stesso periodo dell’anno scorso.

Secondo gli analisti di Morgan Stanley (che non hanno incluso la loro banca), il calo degli utili è attribuibile alla diminuzione del fatturato da operazioni di trading, sceso del 23%, e alla riduzione dei margini d’interesse unitario, calati lo scorso trimestre al 2,99% dal 3,17% del 2011. I profitti di Bank of America infatti sono visti in calo dell’1% a 1,73 miliardi, quelli di Citigroup del 7% a 3,21 miliardi e quelli di Goldman Sachs del 29% a 1,81 miliardi.

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