Corporate governance, UniCredit, Intesa e B. Generali al top tra le banche

UniCredit, Intesa Sanpaolo e Banca Generali. Sono queste le banche italiane più virtuose del 2011 in termini di corporate governance, come emerge da una recente ricerca condotta dal Centro di Finanza del Politecnico di Milano (Finc). Sulla scia di studi analoghi condotti su tutte le società quotate sul mercato telematico azionario di Borsa Italiana negli anni scorsi, il Finc ha condotto un’indagine focalizzata sulle sole società finanziarie quotate, analizzando i loro sistemi di corporate governance tramite il Corporate Governance Index. Messo a punto nel 2006, l’indice monitora nel tempo cinque parametri ritenuti indicatori di buona governance: il board of directors, che analizza la configurazione del cda o del cds; la compensation, che prende in esame il sistema retributivo dei vertici dell’azienda; i diritti di stakeholder e shareholder, che valuta il grado di tutela degli azionisti sia a livello statutario sia assembleare; il risk management, che verifica l’osservanza di best practice in materia di gestione del rischio; e la disclosure, focalizzata sull’informativa societaria obbligatoria e discrezionale. 

Banca Generali ha ottenuto un punteggio assoluto di 77,22/100”, ha raccontato a BLUERATING Cristina Rustignoli, responsabile legale e compliance della società classificatasi in terza posizione dietro a giganti come UniCredit (86,01 punti) e Intesa Sanpaolo (77,33 punti). “In particolare abbiamo ottenuto il risultato massimo, con 100 punti, nell’area della disclosure, sulle comunicazioni al mercato e la trasparenza, ma siamo stati valutati molto positivamente anche nell’area della compensation – l’analisi cioè delle regole che il gruppo si è dato in materia di remunerazione dei manager – in cui ci siamo posizionati sul gradino più alto del podio grazie alla trasparenza e lungimiranza nella correzione degli obiettivi a parimerito con UniCredit con 84,62 punti, il punteggio più alto assegnato per questa categoria. Seguono nella top 5 il Credito Valtellinese, con 76,04 punti, e Mediolanum, con 75,22 punti. “Una prima graduatoria è stata stilata dal Finc del Politecnico senza che fossimo interpellati”, ha spiegato ancora Rustignoli: Banca Generali è stata infatti selezionata tra i primi cinque sulla base della documentazione a disposizione pubblicamente come dal proprio sito internet, dopo di che i promotori dello studio ci hanno contattato per approfondire la ricerca e le singole dinamiche societarie”.

Si tratta comunque di un riconoscimento importante, ha aggiunto la responsabile legale della banca guidata da Piermario Motta, “soprattutto se si considera che ci siamo posizionati subito dietro due big come Intesa Sanpaolo e UniCredit che, essendo società di grandi dimensioni dispongono di maggiori risorse da dedicare alle tematiche di corporate governance rispetto a noi”. Certo, ha osservato Rustignoli, “esiste una componente positiva anche nell’essere più piccoli: per esempio risulta più semplice governare tutte le aree ed essere al corrente di ciò che succede. Poi naturalmente ci vuole una cultura societaria radicata e improntata al rispetto delle regole”.

 

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