La Banca Mondiale affidata a Jim Yong Kim

Niente colpo di scena per questa volta. Al timone della Banca mondiale è stato nominato ancora un americano, Jim Yong Kim, 52 anni, di origini coreane e andrà a sostituire l’uscente Robert Zoellick. Viene così confermata la regola non scritta per cui la guida del Fondo monetario internazionale va ad un europeo (la francese Christine Lagarde ha pochi mesi fa sostituito il suo connazionale Dominique Strauss-Kahn) mentre quella della Banca Mondiale ad uno statunitense. Una consuetudine a cui i Paesi emergenti si oppongono apertamente.  La candidatura di Jim Yong Kim, che si insedierà il prossimo primo luglio, è stata decisa a sorpresa dal presidente americano Barack Obama.

“Sono convinto che la Banca Mondiale beneficerà della novità rappresentata da Jim Yong Kim e delle sue solide qualità come dirigentre”, ha commentato il segretario al Tesoro americano, Timothy Geithner. Kim ha spiegato inoltre i suoi obiettivi con il nuovo incarico: rendere l’istituto con sede a Washington più inclusiva, contando “su tutte le risorse necessarie per portare avanti la sua missione, ridurre la poverta”. Felicitazioni anche dallo stesso Zoellick che lavorerà con Kim durante la transizione. “Ho visto in prima persona povertà e vulnerabilità e la sua esperienza sarà preziosa per la Banca Mondiale mentre cerca di modernizzarsi”, si legge in una nota.

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