Credit Suisse torna in utile nel primo trimestre nonostante le rettifiche

Utile in calo nel primo trimestre dell’anno per il Credit Suisse, che ha archiviato il periodo con un risultato netto positivo per 44 milioni di franchi, contro gli 1,14 miliardi realizzati nello stesso periodo del 2011, comunque in miglioramento dopo il rosso registrato negli ultimi tre mesi dell’anno scorso. La vistosa contrazione anno su anno, ha spiegato il colosso bancario svizzero, è riconducibile essenzialmente a ragioni contabili, ossia a rettifiche di valore per 1,554 miliardi di franchi delle proprie passività come richiesto dalle norme Us Gaap. Tanto che l’utile netto normalizzato attribuibile agli azionisti – che prescinde dalla normativa Us Gaap – è di 1,355 miliardi di franchi.

“Abbiamo incominciato bene il 2012, iniziando a vedere gli effetti delle misure annunciate a metà 2011 per il rinnovamento del nostro modello di business e della nostra struttura di costi e l’allineamento alla nuova realtà”, ha commentato il ceo Brady Dougan. “Abbiamo beneficiato del miglioramento delle condizioni dei mercati”.

Intanto, sul fronte del contenzioso fiscale con gli Usa, il Credit Suisse ha confermato per la prima volta di avere consegnato dati di propri collaboratori alle autorità americane. “Il Consiglio federale ci ha autorizzati a fornire dati di collaboratori e noi li abbiamo trasmessi agli Stati Uniti”, ha dichiarato Dougan all’agenzia Awp. La banca coopera strettamente con tutti i servizi coinvolti per risolvere il problema e spera alla fine di trovare una soluzione, ha spiegato l’a.d. aggiungendo che è molto difficile dire quando ciò sarà possibile.

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