Quando una rete diventa grande

È stato il reclutamento il faro di Consultinvest Investimenti sim attraverso un 2011 che, tra turbolenze dovute al contesto economico e un aumento di capitale da 15 a 18 milioni di euro, si è concluso comunque in utile e con raccolta e patrimonio in crescita. La società di intermediazione mobiliare modenese presieduta da Maurizio Vitolo ha archiviato l’esercizio 2011 con un utile netto di 5.076 euro (è pari a -877.238 euro il dato al 31 dicembre 2010), una raccolta netta complessiva di 105,4 milioni di euro e asset in gestione per 403,5 milioni. Ma soprattutto, la società ha condotto una decisa campagna “acquisti” di professionisti dalle altre reti, allargando le proprie fila con l’ingresso di 52 nuovi pf nel corso dell’esercizio.

Considerando che 24 promotori hanno invece lasciato la società, il team alla fine dell’anno era formato da 141 professionisti contro i 113 di fine 2010. L’obiettivo dichiarato dalla stessa sim nella relazione sulla gestione al 31 dicembre 2011, visionata da BLUERATING, è raddoppiare il numero di promotori finanziari entro il 2015. Altro punto saliente dell’operato di Consultinvest Investimenti sim nel corso del 2011 è stato la realizzazione e l’avviamento del servizio di consulenza finanziaria a pagamento. Il nuovo mandato sottoscritto da tutti i promotori finanziari della società – l’unica tra le aderenti ad Assoreti a operare esclusivamente in regime di consulenza – è in vigore dal primo gennaio 2012. Tanta dunque la carne al fuoco. Per fare il punto della situazione su quanto successo nel 2011 e sugli obiettivi per l’esercizio in corso, BLUERATING ha fatto due chiacchiere con Maurizio Vitolo e Marco Sturmann, rispettivamente presidente e amministratore della sim sottoposta alla direzione e al coordinamento di Consultinvest Partecipazioni.

Il 2011 si è concluso con una raccolta netta di 105,4 milioni, in netto miglioramento rispetto ai cinque milioni dell’anno precedente: a cosa attribuireste questo risultato?

Sturmann.Innanzitutto c’è stata un’importante attività di recruiting, con 52 nuovi ingressi. Inoltre la nostra business proposition è stata apprezzata dal mercato, soprattutto per quanto riguarda la messa a punto della proposta commerciale, focalizzata prevalentemente sui temi del risparmio gestito. La crescita rispetto al 2010 è avvenuta in gran parte nella seconda parte dell’anno. Infatti, nel corso del 2011 la raccolta ha visto un trend di crescita inclinato positivamente (dicembre si è chiuso con afflussi per 25,9 milioni secondo Assoreti, n.d.r.). Questo anche perché, essendo un’azienda di nicchia, riusciamo a controbilanciare le tendenze di settore. Ma il risultato ottenuto non è uno sparo nel buio, quanto piuttosto un trend di lungo periodo.

Come stanno andando questi primi mesi del 2012 e quali sono i vostri obiettivi in termini di raccolta e di masse per l’esercizio in corso?

Sturmann
. Nel primo trimestre abbiamo raccolto oltre 66 milioni di euro e reclutato 21 promotori finanziari. Quanto all’intero 2012, speriamo di raggiungere un miliardo di euro sia in termini di patrimonio (che a fine 2011 si attestava intorno ai 400 milioni di euro) sia in termini di afflussi netti. Sarà una corsa, vogliamo toccare i 500 milioni di raccolta a giugno, e speriamo che una mano ce la dia anche il mercato.

Come pensate di raggiungere questo target?

Sturmann. Sicuramente attraverso la crescita interna, tramite l’acquisizione sul mercato di pf singoli o di gruppi di pf che, abituati a lavorare insieme da molti anni, preferiscono “cambiare casacca” insieme. In questo senso stiamo vagliando diverse opzioni, anche nell’ambito del private banking, altro nostro segmento di attenzione che offre portafogli interessanti. Ma anche attraverso un processo di crescita esterna: siamo molto vigili sul mercato per piccole acquisizioni societarie e ci sono idee che stiamo valutando.

Su che tipo di prodotti state puntando in particolare?

Vitolo. Il nostro punto di forza sono le gestioni patrimoniali, però di fatto il cliente finale acquista portafogli in titoli, fondi, opzioni e così via tramite i nostri pf. Al di là di come si configura il contenitore, noi siamo specialisti nell’individuare soluzioni di investimento sui portafogli: i nostri promotori, che in realtà noi definiamo advisor, li compongono sulla base delle necessità del cliente tenendo presente le linee guida e i prodotti raccomandati dalla società.

Consultinvest Investimenti sim ha da poco sottoscritto il nuovo mandato sulla consulenza a pagamento che ha comportato un cambiamento nel sistema di remunerazione dei pf. Come sta andando?

Vitolo. Il bilancio è estremamente positivo, ci ha veramente sorpreso l’entusiasmo con cui tutti hanno aderito al nuovo mandato, evidentemente l’offerta di consulenza era stata ben calibrata. Inoltre abbiamo investito nell’implementazione di tecnologie in modo da consentire una semplice fruizione dei servizi. E abbiamo cercato di trasformare le proposte normalmente fatte in ambito private per poterle far fruire anche ai clienti retail attraverso un modello di consulenza basato su portafogli di investimento personalizzabili per coprire tutte le esigenze del cliente. In pratica, abbiamo trasformato il concetto di rischio, che per noi si prospetta come un budget messo a disposizione dal cliente, da utilizzare anche in funzione delle opportunità del momento. Per esempio attualmente, visto il periodo di turbolenza sui mercati, i nostri clienti sono tutti investiti prevalentemente con un rischio mediobasso, anche se hanno la possibilità di assumere un rischio maggiore.

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