Mps, si apre l’era Profumo

Si apre una nuova era per Mps. Il presidente Giuseppe Mussari ha passato ufficialmente il testimone ad Alessandro Profumo, dicendosi convinto di lasciare il Monte dei Paschi nelle mani di chi sarà in grado di dargli “una solida prospettiva di crescita”. Queste sono state le parole con cui il presidente uscente di Rocca Salimbeni ha aperto la sua ultima assemblea, chiamata ad approvare il bilancio 2011 – chiuso con una perdita di 4,69 miliardi di euro, di cui 4,47 per rettifiche di valore dell’avviamento e degli intangibili – e a nominare il nuovo cda, che vede nel direttore generale Fabrizio Viola il neo amministratore delegato e nell’ex ceo di UniCredit Alessandro Profumo il presidente.

Negli ultimi anni, ha detto Mussari, Mps ha avviato “e, in gran parte realizzato, progetti tesi a rendere più snello, efficiente e commercialmente efficace il gruppo. Ben difficilmente sarebbe stato possibile fare di più, a meno di non voler mettere in discussione natura del Monte dei Paschi, che è quella di una banca commerciale retail italiana”. Mussari ha poi ringraziato l’ex dg, Antonio Vigni, dimessosi nel gennaio scorso, “che si è trovato a governare la nave nel periodo in cui la tempesta ha scoperto il suo vero volto, la sua rabbia e la sua forza. Egli ha sostenuto questa grande responsabilità, e gliene siamo grati”.

L’assemblea della banca ha accolto la proposta avanzata da Gabriello Mancini, presidente della Fondazione Mps, di confermare per il triennio 2012-2014 due vice presidenti (Marco Turchi e Turiddo Campaini) nel nuovo cda da 12 membri, composto – oltre a Profumo e Viola – da: Paola Demartini, Tania Groppi, Angelo Dringoli, Marco Turchi, Turiddo Campaini, Alberto Giovanni Aleotti, Michele Briamonte, Lorenzo Gorgoni, Pietro Giovanni Corsa e Frederic Marie de Courtois d’Arcollieres. Quanto infine alle mosse future della banca, il d.g. Viola ha spiegato nel corso del suo intervento che “il risanamento passerà attraverso l’aumento dei ricavi e il taglio dei costi, non ho altre ricette né le ha nessuno. Dobbiamo lavorare con equilibrio in entrambe le direzioni. Per attrarre capitali bisogna infatti dare un’adeguata redditività”. Viola ha anche assicurato che è in corso di esecuzione il piano di rafforzamento del capitale per soddisfare i requisiti Eba entro il 30 giugno.

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