Maxi compensi, si dimette il ceo di Aviva

Le proteste degli investitori contro i super compensi dei manager mietono un’altra vittima di alto profilo. Si tratta di Andrew Moss, ceo di Aviva, che ha rassegnato le proprie dimissioni con effetto immediato pochi giorni dopo lo stop degli azionisti al pacchetto remunerazioni presentato in assemblea dal gigante assicurativo britannico.

Un destino analogo era capitato a Sly Bailey del Mirror Group e a David Brennan di AstraZeneca. L’addio di Moss arriva in un momento delicato per Aviva, già alle prese con la crisi e con il tentativo di adeguarsi ai nuovi e più stringenti requisiti di capitale.

“Gli azionisti non vogliono vedere una società senza un leader”, ha commentato un portavoce dell’associazione degli assicuratori britannici. Tanto che, subito dopo le dimissioni del ceo, Aviva ha nominato un sostituto temporaneo: John McFarlane, che diventerà presidente della compagnia il prossimo 1° luglio, si assumerà infatti le responsabilità di Moss fino all’arrivo di un successore definitivo.

Tra i candidati più accreditati per il posto lasciato vacante, gli analisti hanno citato l’attuale cfo, Pat Regan, il responsabile delle operazioni del Regno Unito, Trevor Matthews, e l’ex capo delle operazioni europee, Igal Mayer. Moss riceverà una liquidazione di circa 1,75 milioni di sterline, ha fatto sapere Aviva, precisando che la somma include lo stipendio 2011 e i contributi pensionistici.

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