Fideuram, l’utile trimestrale si mantiene intorno ai 68 milioni

Si è chiuso con un utile sostanzialmente stabile il primo trimestre 2012 di Banca Fideuram. Il cda della società del gruppo Intesa Sanpaolo – presieduto da Enrico Salza – ha approvato oggi il resoconto sui dati economico-patrimoniali consolidati del periodo gennaio-marzo 2012, che si è concluso con un risultato netto consolidato di 67,9 milioni di euro, in lieve calo dai 69,7 milioni del primo trimestre 2011. L’attività commerciale ha registrato invece una raccolta netta totale di 269 milioni, in contrazione dai 496 milioni dei primi tre mesi 2011: in particolare, la raccolta di risparmio gestito, pari a 51 milioni, ha beneficiato del buon andamento della raccolta assicurativa, passata da un flusso negativo di oltre 450 milioni nel primo trimestre del 2011 a un saldo positivo di 239 milioni nei primi tre mesi del 2012. 

“Questi risultati confermano la nostra capacità di generare valore costante e sostenibile nel tempo a cui si unisce una solidità patrimoniale ai vertici del mercato”, ha commentato l’a.d. della banca, Matteo Colafrancesco. “Ci soddisfa, inoltre, il fatto che la nostra raccolta di risparmio gestito sia tornata positiva grazie al contributo del ramo Vita mentre prosegue ad un ritmo molto sostenuto la crescita delle nostre reti. Con asset under management pari a 74,7 miliardi (54,5 miliardi la componente di risparmio gestito) e 4.922 private banker (Banca Fideuram + Sanpaolo Invest) esce ulteriormente rafforzato il nostro posizionamento competitivo”.

Il numero di private banker, evidenzia la società, è aumentato dai 4.375 al 31 marzo 2011 grazie sia ai buoni risultati dell’attività di reclutamento, proseguiti nei primi mesi del 2012, sia all’inserimento di circa 300 nuovi professionisti a seguito dell’acquisizione di Banca Sara, perfezionatasi nel corso del 2011. Tra gli altri dati di bilancio, le commissioni nette ammontavano al 31 marzo a 139,2 milioni (145,1 milioni nel primo trimestre 2011), mentre le spese di funzionamento si attestavano a 78 milioni di euro (81,1 milioni nel primo trimestre 2011). Infine il margine di interesse, pari a 39,9 milioni di euro, ha registrato un aumento di otto milioni rispetto ai primi tre mesi dello scorso anno, complice la maggiore redditività dei nuovi investimenti ottenuta attraverso un cambiamento dell’asset allocation e, in misura minore, l’ampliamento dell’attività di lending con la clientela, mentre il Cost / Income ratio è risultato pari al 42,4%, in miglioramento rispetto al 44,3% registrato nel primo trimestre del 2011. Quanto ai coefficienti patrimoniali consolidati, questi sono risultati al di sopra dei livelli minimi richiesti dalla normativa: in particolare, al 31 marzo 2012, il tier 1 ratio e il total capital ratio sono risultati rispettivamente pari a 17,9% e 18,3%.

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