Moody’s: 26 banche italiane colpite

La scure di Moody’s si abbatte sulle banche italiane. L’agenzia di rating ha infatti tagliato il merito di credito di 26 istituti, con outlook negativo. Sulla decisione pesa “la recessione del paese e l’austerity del governo ch riduce la domanda di breve termine”. Dopo il downgrade, il rating delle banche italiane è fra i più bassi fra le economie avanzate europee.

Nel dettaglio, per UniCredit e Intesa Sanpaolo il taglio è stato di un notch (un gradino), da A2 ad A3; Mps è passata da Baa1 a Baa3, mentre Ubi da A3 a Baa2. La sforbiciata di due gradini è arrivata per otto banche, mentre per sei istituti il taglio è stato addirittura di tre livelli. Per le restanti due banche la riduzione è stata di quattro gradini. Il Pil italiano, fa sapere nella nota Moody’s, è ancora sotto i livelli del 2007 e “le misure di austerity e le riforme strutturali del governo pesino sulle prospettive economiche del paese nel breve termine”. Insomma, le banche italiane sono vulnerabili alle avverse condizioni in cui operano, che probabilmente» causeranno un ulteriore deterioramento della qualità degli asset, pressione sugli utili e limitato accesso al mercato. La stessa agenzia a febbraio aveva tagliato il rating del Paese da A2 ad A3.

Ma questa mattina in Borsa i titoli azionari del comparto bancario non sembrano risentire particolarmente del taglio di rating di Moody’s. Alcuni come Intesa Sanapaolo e UniCredit hanno aperto in rialzo dello 0,58% e dello 0,52%. Mps e Mediobanca sono circa sulla parità. In territorio negativo invece Banco Popolare che cede lo 0,21% e Bper -0,7%. Da parte di Moody’s è inoltre attesa la decisione su circa 114 banche europee, che dovrebbe arrivare entro il mese di maggio, dopo che a metà febbraio la stessa agenzia aveva annunciato un taglio del giudizio a breve termine. Tra le banche interessate Bnp Paribas, Societe Generale, Credit Agricole e Natixis.

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