Bpm, a Ponzellini tangenti per 5,7 milioni da società tra cui Atlantis e Sisal

Ammonterebbero a oltre 5,7 milioni di euro le presunte tangenti versate da diverse società fra cui Atlantis e Sisal spa all’ex presidente di Bpm Massimo Ponzellini e al suo collaboratore Antonio Cannalire per ottenere prestiti della Popolare di Milano. E’ quanto riporta l’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Cristina Di Censo, che ieri ha disposto gli arresti domiciliari per l’ex numero uno della Bpm – a cui vengono contestati i reati di associazione per delinquere, corruzione e ostacolo agli organi di vigilanza – e per Cannalire.

“Ponzellini, con l’ausilio di Cannalire, la collaborazione del direttore generale Enzo Chiesa (anche lui indagato, n.d.r.)e, di volta in volta, con la condivisione o la tolleranza degli altri dirigenti, ha realizzato una struttura parallela, principalmente impegnata nell’attività di erogazione del credito”, sostiene il gip. In particolare, il capo d’accusa principale riguarda i 150 milioni erogati dalla banca milanese ad Atlantis, una società specializzata in macchinette per videopoker e scommesse controllata da Francesco Corallo, in passato indagato e archiviato per traffico di stupefacenti.

Nei confronti di Corallo, attualmente irreperibile, è stato emesso un provvedimento di custodia in carcere per associazione a delinquere. A presentare Corallo a Ponzellini, secondo i pm Roberto Pellicano e Mauro Clerici, sarebbe stato Marco Milanese, deputato Pdl all’epoca dei fatti sottosegretario all’Economia. Milanese figura tra l’altro come relatore del disegno di legge per la ricostruzione in Abruzzo dopo il terremoto: nel decreto sarebbe stata inserita una postilla che autorizza l’utilizzo nei locali pubblici di macchine per videopoker digitali di ultima generazione, postilla che sostanzialmente ha finito per favorire proprio le slot machines di Atlantis.

Tra chi ha chiesto soldi alla Bpm di Massimo Ponzellini, ci sarebbe poi Paolo Berlusconi, fratello dell’ex premier, che, secondo quanto riportato nell’ordinanza, si sarebbe rivolto a Cannalire esercitando “una forte pressione stante la necessità di superare le perplessità del capo divisione crediti”. Anche l’ex ministro Ignazio La Russa avrebbe chiesto un interessamento personale a Ponzellini, volto ad “accelerare i tempi della pratica, ma non mancando di raccomandare di effettuare una valutazione più seria possibile, comunque in tempi ravvicinati e prima delle vacanze”.

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