Mediobanca rivela: boom di derivati nel 2011

I derivati sono aumentati nel 2011 fino a costituire circa un quarto dell’attivo delle banche europee e a sfiorare il 40% dell’attivo di quelle americane. Lo rivela un’analisi dell’ufficio Ricerche&Studi di Mediobanca, che si basa sui dati cumulativi relativi alle principali banche internazionali. Nel rapporto si sottolinea che la quasi totalità di questi titoli è detenuta per attività speculative, dunque non solo per copertura.

In Europa, spiega R&S, l’attivo delle banche è cresciuto lo scorso anno del 4,8%, a seguito di un forte calo del portafoglio titoli e di un incremento del 28,6% di “altre attività” che per lo più riguardano derivati, con una quota di 1.453 miliardi di euro su un aumento totale di 1.579 miliardi. Negli Stati Uniti gli attivi sono cresciuti in totale del 9,8%, con solo una lieve contrazione del portafoglio titoli (-1,2%) e un incremento delle “altre attività” del 20,9%. Qui, in un anno, i derivati sono cresciuti di 1.068 miliardi di dollari.

Morale, conclude R&S, in Europa i derivati sono pari al 23,9% del totale attivo mentre negli States corrispondono al 37,5%. L’incidenza del fair value dei contratti in mano alle banche europee sul prodotto interno lordo del Vecchio Continente è del 53%: in salita rispetto al 2010, quando era di “appena” il 41,3%. Per gli istituti americani, questa percentuale si attesta al 32,8% dal precedente 26,8%.

Paese per Paese, la situazione è la seguente: siamo al 254,1% sul Pil in Svizzera, al 106,2% in Gran Bretagna, al 55,3% in Francia, al 38,4% in Germania, al 22,4% nei Paesi Bassi e al 15,3% in Spagna. In Italia, dove lo studio considera solamente Intesa Sanpaolo e UniCredit, la quota scende al 10,7%.

I contratti derivati nei bilanci bancari ammontano a 7 volte il patrimonio netto tangibile in Europa e a 8,7 volte negli Usa. R&S ha stimato che una perdita di valore del 10% del portafoglio derivati rappresenterebbe il 55% del patrimonio netto delle banche europee e il 59% di quelle Usa, rispettivamente dal 43% e dal 51% nel 2009.

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