Barclays: si dimette anche l’a.d. Diamond

Anche l’amministratore delegato di Barclays, Robert Diamond, segue l’esempio del presidente uscente Marcus Agius e lascia le redini del gruppo. A innescare le doppie dimissioni il recente scandalo sulla manipolazione del tasso d’interesse interbancario di Londra (Libor), utilizzato a livello mondiale come riferimento per prezzare prodotti finanziari per oltre 350.000 miliardi di dollari. Le pressioni per le dimissioni dei manager si sono intensificate dopo la multa di 453 milioni di dollari imposta a Barclays dalle autorità di controllo di Gran Bretagna e Stati Uniti la settimana scorsa. La banca ha fatto sapere comunque che il presidente uscente Agius, che ha annunciato ieri il passo indietro, resterà fino a quando non verrà definito un piano per la successione e guiderà la ricerca del prossimo amministratore delegato.

Diamond si è detto “profondamente deluso dal fatto che l’impressione creata dagli eventi della scorsa settimana su ciò che Barclays e la sua gente rappresentano non potrebbe essere più lontana dalla verità. So che ognuna delle persone della banca lavora duramente ogni giorno per servire i nostri clienti. Questo è il modo in cui sosteniamo la crescita economica e le comunità in cui viviamo e lavoriamo”. Quanto alla commissione d’inchiesta annunciata dal governo “non vedo l’ora di compiere il mio dovere e contribuire alle indagini del comitato del Tesoro”. Diamond ha fatto il suo ingresso in Barclays 16 anni fa, con “l’obiettivo che è sempre stato di fare quello che credevo fosse la cosa migliore per la banca”.

Il cancelliere allo scacchiere britannico George Osborne accoglie con soddisfazione le dimissioni di Diamond a seguito dello scandalo Libor e ora chiede per la banca “una leadership forte”. Parlando alla radio della Bbc, Osborne ha rilevato che il governo non è stato alla base dell’uscita di Diamond, ma che l’esecutivo è determinato a “giocare un ruolo nel cambiamento del sistema bancario”.

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