Promotori, guai per un ex Mediolanum col vizietto

PERSEVERARE È DIABOLICO – Dopo un mese di sospensione sanzionatoria nel 2010, Alberto Moretti è stato radiato definitivamente dall’Albo dei promotori finanziari per aver commesso delle irregolarità nello svolgimento della sua attività di offerta fuori sede. La condotta del pf genovese, classe 1969, è stata segnalata alla Consob per la prima volta nel 2010 da Banca Mediolanum (l’unica banca citata nella delibera), che ha dichiarato di aver sospeso in via cautelare Moretti in data 21 ottobre 2009 e di avergli successivamente revocato il mandato di agenzia (il 26 gennaio 2010), a seguito di quanto emerso dalle verifiche condotte. Inoltre il 21 gennaio 2011 un cliente ha presentato un reclamo nei confronti della banca con sede a Basiglio proprio in riferimento a presunti illeciti posti in essere da Moretti.

DOCUMENTI E PROVE – Su richiesta della Commissione guidata da Giuseppe Vegas, Mediolanum ha poi provveduto a inviare una serie di documenti a testimonianza del comportamento del pf. Ne è emerso che Alberto Moretti avrebbe acquisito, anche mediante distrazione, somme di pertinenza dei clienti, effettuato operazioni di investimento non autorizzate a valere sui rapporti intestati agli stessi e utilizzato i loro codici di accesso telematico. Il pf avrebbe inoltre contraffatto la sottoscrizione di un cliente in calce a modulistica contrattuale recante i suoi riferimenti e la sua firma in qualità di promotore finanziario. Infine, Moretti avrebbe modificato arbitrariamente l’indirizzo di recapito della corrispondenza relativa a un cliente, falsificando la sua firma in calce a un modulo di variazione della scheda anagrafica datato 7 agosto 2008.

LA VERSIONE DEL PF – Convocato da Mediolanum il 5 novembre 2009 a Genova, Moretti ha dichiarato di non essere a conoscenza dei bonifici accreditati sul suo conto corrente da parte di alcuni clienti e ha spiegato che la maggior parte dei suoi clienti era legata a lui da parentela. Successivamente però il pf non ha più presentato istanze difesive, tanto che la Consob, concluse le opportune indagini, ha ritenuto accertate tutte le contestazioni formulate a suo carico e ha deciso di radiarlo dall’Albo, vista anche la recidività delle sue condotte irregolari.

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