Unipol-FonSai: via libera da parte della Consob

Ora c’è anche il semaforo verde della Consob. L’istituto di vigilanza presieduto da Giuseppe Vegas ha concesso l’esenzione  a Unipol dall’obbligo di opa a cascata su Milano Assicurazioni nel progetto di fusione a quattro con le società della famiglia Ligresti (Premafin, FonSai e la stessa Milano Ass.). Lo ha comunicato in tarda serata la stessa società bolognese in una nota in cui si dice inoltre che la commissione ha valutato anche che i nuovi impegni di manleva e le intese sul recesso raggiunti da Unipol e Premafin sono “idonei a integrare i presupposti indicati dalla Consob per l’applicazione dell’esenzione di Opa su Premafin” perchè “indici di una esplicita volontà delle parti di rimuovere ogni misura che potesse portare benefici agli attuali azionisti di riferimento di Premafin”.

VIA LIBERA AGLI AUMENTI – Dopo l’ok della Consob, i cda di Unipol e FonSai, che si sono riuniti ieri pomeriggio, hanno deliberato i rispettivi aumenti di capitale da 1,1 miliardi di euro, propedeutici al progetto di fusione. L’offerta in opzione dei diritti a sottoscrivere le azioni di nuova emissione partirà per entrambe le società il nove luglio e si concluderà il 27 luglio. L’operazione sarà guidata dal consorzio di banche guidato da Mediobanca con la partecipazione di Barclays Capital, Credit Suisse, Deutsche Bank, Morgan Stanley, Nomura, Ubs Investment Bank e UniCredit. Il board della società della famiglia Ligresti ha inoltre ribadito che la strada che porta alla maxi fusione con la compagnia bolognese “appare oggi maggiormente concreta e garantisce le maggiori probabilità di esecuzione della necessaria ripatrimonializzazione della società”.

SATOR FA RICORSO AL TAR CONTRO L’ISVAP –
FonSai ha esaminato anche la nuova e alternativa offerta da parte di Sator e Palladio che, anche “nella sua nuova formulazione, pur presentando i più volte evidenziati profili di interesse dal punto di vista finanziario, è tuttora caratterizzata da un grado di incertezza elevato, con particolare riferimento alla sua effettiva percorribilità sotto il profilo negoziale, autorizzativo e deliberativo”. Ma i due pretendenti Matteo Arpe e Roberto Meneguzzo hanno fatto ricorso al Tar del Lazio contro il provvedimento con cui l’Isvap ha autorizzato Ugf e Finsoe ad acquisire il controllo di Premafin e delle sue controllate.

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