Promotori infedeli, quanto ci vuole perché si prendano provvedimenti?

I casi di promotori finanziari sospesi o radiati riguardano una piccola percentuale del totale della categoria, ma non mancano mai di far discutere. Succede anche nel caso di Alberto Moretti, promotore finanziario genovese classe 1969, dunque non propriamente un “ragazzino” alle prime armi, che dopo un mese di sospensione sanzionatoria nel 2010 è stato definitivamente radiato dall’Albo dei promotori finanziari per aver commesso delle irregolarità nello svolgimento della sua attività di offerta fuori sede.

“Valterio Merenda” (questo lo pseudonimo con cui si firma il lettore) ricorda infatti stupito nei commenti all’articolo di BLUERATING che segnalava il fatto che il pf “fu presentato come un fenomeno dall’area manager”. Così, continua il lettore, sorge spontanea una domanda: Chissà da chi ha imparato a comportarsi così? Una domanda che riapre la querelle di vecchia data circa le responsabilità “oggettive” (e non solo) delle varie mandanti nelle vicende che vedono coinvolti i loro promotori. Possibile, si chiedono i lettori, che un professionista inizialmente stimato perda la testa e commetta infrazioni più o meno gravi quasi da un giorno all’altro?

E se non è stato un “colpo di pazzia” (o lo “strano morbo” che secondo una nostra lettrice, Carmela Olgiata, sembra colpire i promotori che si cullano nel sogno di diventare miliardari entro pochi anni, salvo accorgersi “che per vivere devono mettere la manina in tasca altrui”), possibile che la struttura manageriale della rete non si sia accorta del “vizietto” del proprio uomo? Certo, l’attività di controllo sull’operato di un pf non è sempre agevole e forse tra il momento in cui, magari su segnalazione di qualche cliente, la mandante inizia a tenere d’occhio il comportamento di un proprio promotore e quello in cui decide di prendere provvedimenti nei suoi confronti possono passare alcuni mesi. Non è questo il caso, però: per Moretti, ad esempio, a una prima sospensione in via cautelare il 21 ottobre 2009 ha fatto seguito la revoca del mandato di agenzia il 26 gennaio 2010; nel frattempo Mediolanum, molto tempestiva, aveva già provveduto a convocare il promotore (il 5 novembre 2009) per ascoltare la sua versione dei fatti.

Successivamente lo stesso Moretti, difesosi inizialmente dalle accuse mossegli, non ha più presentato istanze difensive, tanto che la Consob, concluse le indagini, ha dichiarato accertate tutte le contestazioni formulate a suo carico e lo ha radiato dall’Albo. Resta tuttavia tra alcuni dei nostri lettori il timore che possa essere ancora troppo facile per un promotore “infedele” acquisire somme direttamente dai clienti per poi effettuare operazioni d’investimento non autorizzate. Contribuendo così a mantenere elevata la diffidenza di molti risparmiatori sia nei confronti dei promotori finanziari sia dei consulenti indipendenti.

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