BANCHE ANCORA DEPREZZATE – Non è bastato il taglio di Moody’s a dieci banche italiane, ora anche Société Générale ci mette del suo. Gli analisti della banca francese hanno infatto ridotto il target price di diversi istituti di credito italiani e spagnoli, spiegando in una nota che restano ancora forti dubbi sulla performance degli istituti di credito nei due Paesi nel secondo trimestre.
INTESA E UNICREDIT TAGLIATE – Non si salvano neanche le due principali banche italiane, UniCredit e Intesa Sanpaolo. Entrambe hanno visto ridotto il proprio prezzo obiettivo rispettivamente a 0,80 euro (da 0,90) e a 3,60 euro (da 3,80). Per Ca’ de Sass è stata anche rivista la raccomandazione, scesa ora a sell. Confermato invece il rating buy per Piazza Cordusio: unica raccomandazione buy da parte di SocGen in tutta l’area grazie alla diversificazione geografica, al minor peso dei titoli di stato italiani in portafoglio rispetto ai concorrenti e alla dinamica avviata con la riorganizzazione.
UTILI VISTI IN CALO – A livello di utili, SocGen stima che le banche italiane subiranno un calo del dato aggregato nel secondo trimestre, rispetto a un anno prima, del 75% (-47% per quelle spagnole). Le stime sull’utile degli istituti italiani sono state ridotte in media del 9% (-12% per le spagnole). SocGen resta negativa nei confronti delle banche dei Paesi dell’Europa meridionale, continuando comunque a preferire le italiane alle spagnole.
BANCHE POCO CAPITALIZZATE – Nonostante da molte parti si continui a ribadire e a sottolineare la solidità delle nostre banche, in totale tutti i titoli degli istituti quotati a Piazza Affari (includendo anche le azioni di risparmio) sono valutate solo 52 miliardi di euro. Un peso troppo ridotto rispetto alle altre big.