Mps e UniCredit, i sindacati: adesione bulgara agli scioperi

ADESIONI INTORNO AL 90% – Lo sciopero di venerdì presso Mps e UniCredit, proclamato da tutte le sigle sindacali, ha registrato un’adesione stimata dalle organizzazioni dei lavoratori bancari all’80-90% delle filiali dei rispettivi gruppi su tutto il territorio nazionale. Non sono disponibili invece i dati dalle due banche. “Lo sciopero indetto nella giornata di venerdì 27 luglio in UniCredit e in Monte dei Paschi di Siena ha visto un’adesione altissima da parte delle lavoratrici e dei lavoratori, come era avvenuto il 2 luglio nel gruppo Intesa Sanpaolo”, ha dichiarato segretario generale della Uilca Massimo Masi.

I MOTIVI DELLA PROTESTA – I dipendenti Mps hanno protestato contro il nuovo piano industriale messo a punto dall’a.d. Fabrizio Viola, che punta a una riduzione del personale di oltre 4.600 unità su 31.000 e alla chiusura di 400 filiali su 3.000, mentre in UniCredit i lavoratori hanno scioperato contro la sospensione del premio aziendale. “La massiccia adesione agli scioperi dimostra anche lo scollamento esistente tra il personale e i vertici aziendali”, ha commentato il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. “Nel caso del gruppo Mps, il nuovo piano industriale risulta completamente carente delle più elementari e concrete prospettive di crescita e di sviluppo”.

L’INCONTRO CON DALLA RIVA – A Siena, mentre era in corso un presidio dei lavoratori sotto la sede di piazza Salimbeni, la nuova responsabile delle risorse umane Ilaria Dalla Riva è uscita dalla banca e ha accettato di incontrare i rappresentanti delle principali sigle sindacali. “Speriamo che sia l’inizio di un tentativo di ritorno alla normalità. Ritieniamo quello accaduto oggi in piazza Salimbeni estremamente positivo”, ha detto Luca Bianchi di DirCredito.

CONFRONTO MPS-SINDACATI – Mps avvierà tra il 2 e l’8 agosto il confronto formale con i sindacati per cercare di trovare nei successivi 50 giorni un accordo sul piano industriale, ha detto Dalla Riva. La responsabile delle risorse umane di Rocca Salimbeni ha indicato i tre principali punti di confronto: la terzializzazione, la disponibilità a ricreare un altro contratto integrativo interno e il piano di chiusura delle filiali.

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