Cosa facciamo noi? Advise Only

Advise Only sim, società di informazione e advisory online presieduta da Claudio Costamagna, ha visto la luce un paio d’anni fa. Si autodefinisce come una sorta di “grande contenitore interattivo” dedicato a tutti i risparmiatori, grandi e piccoli, che vogliono prendere in mano le redini del proprio portafoglio. La formula d’ordine è dunque “accessibilità della consulenza finanziaria”, un obiettivo che i creatori del portale hanno deciso di raggiungere lavorando prima di tutto sul linguaggio utilizzato nel settore, cercando cioè di renderlo comprensibile anche ai non addetti ai lavori.

Uno sforzo evidente fin da subito entrando nel sito web di Advise Only, che spiega cos’è la consulenza e illustra i propri servizi in modo chiaro e diretto, puntanto tutto sull’intuitività della navigazione e sull’interattività. Tanto che di recente la società – dove attualmente opera un team di dodici persone – ha lanciato un social network europeo riservato agli investimenti personali, proprio al fine di permettere agli utenti di confrontarsi tra loro e con i professionisti del settore.

Un’operazione finanziata grazie anche all’aumento di capitale da un milione di euro di Virtual B (società che promuove Advise Only), che ha comportato tra l’altro l’ingresso di nuovi azionisti: l’avvocato Enrico Giliberti e l’imprenditore Daniel Buaron oltre a “tutti i dipendenti e collaboratori di Virtual spa”, che insieme arrivano a controllare il 46,5% del capitale post aumento. A conclusione del primo semestre dell’anno, BLUERATING ha intervistato Serena Torielli, amministratore delegato di Advise Only, per conoscere obiettivi e progetti della società.

Quando e come nasce Advise Only sim?

L’idea di portare la consulenza finanziaria personalizzata, e più in generale la finanza personale, sul web nasce da Fabio Marras, esperienze in Allianz Global Investors, Prometeia e Banca Leonardo, e Raffaele Zenti, già in Idea sim, Allianz Global Investors e Banca Leonardo. Nel 2010 ci siamo incontrati e mi hanno raccontano il loro progetto: l’idea di fondere tecnologia, consulenza e indipendenza mi ha subito convinto e poco dopo ne ho parlato con l’ex collega di Goldman Sachs, Claudio Costamagna. Qualche settimana più tardi è nato il primo nucleo della società.

Perché il linguaggio delle banche non è adatto? Voi cosa fate di diverso?

Le banche, come la maggior parte degli operatori finanziari tradizionali, tendono a utilizzare un gergo che disorienta ed esclude il risparmiatore. E spesso questo non è un fatto casuale: consente all’operatore di vendere al risparmiatore prodotti che, se spiegati chiaramente, probabilmente non comprerebbe. Advise Only è il primo sito di finanza personale che offre consigli e strumenti per investire al risparmiatore, senza vendere prodotti finanziari. Il sito si basa su sistemi di risk management all’avanguardia ma, allo stesso tempo, è semplice e accessibile a tutti. L’uso di un linguaggio comprensibile, vera sfida del progetto, permette agli utenti di prendere decisioni “informate” e aiuta nei suoi investimenti il cliente medio e piccolo, spesso trascurato da banche e private banker. Gli interlocutori del sito sono le famiglie e gli investitori individuali. Da poco abbiamo inoltre lanciato il primo social network per investitori in Europa, che permette di condividere e discutere portafogli e idee d’investimento, proprio nell’ottica della chiarezza tipica del web.

Quanti sono oggi i clienti di Advise Only sim? Qual è il loro portafoglio medio?

I clienti del servizio di consulenza personalizzata, che è solo uno dei nostri filoni di business – ci ispiriamo al modello LinkedIn – sono nell’ordine delle centinaia. Molti di più gli utenti del sito, in continua crescita numerica. Quanto al portafoglio dei nostri utenti (non dei clienti), si tratta di portafogli molto diversificati (il che è un bene di questi tempi). I portafogli “fai da te” spesso non sono ben tarati sul profilo di rischio dell’investitore, è quasi inevitabile. Un bilancio dei primi sei mesi dell’anno? Ottimo. Il numero di utenti del sito aumenta, la nostra presenza sui social network è molto buona: per dire, siamo la società di servizi finanziari, grandi banche online incluse, con più follower su Twitter, e anche in Europa siamo posizionati molto bene. Insomma, cresciamo e il brand si va affermando. E abbiamo recentemente effettuato un aumento di capitale con l’ingresso di nuovi soci di minoranza.

Quali progetti di sviluppo sul fronte della consulenza? E’ in programma un’attività di reclutamento?

La consulenza personalizzata procede un po’ più lentamente. Abbiamo ottimi riscontri dalla clientela sul piano qualitativo e le performance dei portafogli consigliati, specie se aggiustate per il rischio, sono state più che soddisfacenti. Rimane la questione di fondo che il processo di consulenza è reso burocratico da una normativa giustamente molto tutelante per il risparmiatore, ma che finisce per ingessare i rapporti tra le parti. Stiamo studiando vari possibili e promettenti sviluppi del servizio consulenziale e quindi non possiamo escludere un futuro reclutamento di risorse.

Cosa consigliare in questa situazione di mercati volatili a chi fa il consulente?

E’ quando i mercati fanno paura che c’è più bisogno di un consulente. Consigliamo di sfruttare l’opportunità offerta dal nostro social network, un vero luogo d’incontro tra risparmiatori e professionisti, per acquisire credibilità e sviluppare il loro business. Saranno a disposizione spazi privilegiati e si potrà fare business, sempre all’insegna di trasparenza e chiarezza.

Quali dei vostri servizi sono gratuiti e quali a pagamento?

Al momento, l’unico servizio a pagamento per il risparmiatore è la consulenza finanziaria personalizzata: un servizio innovativo e “chiavi in mano” per ottenere consigli d’investimento su misura, dettagliati e comprensibili, per la prima volta integralmente online. Tutto in pochi click. In futuro lanceremo altri servizi a pagamento. Il resto è tutto gratuito. E quindi: trovare idee di investimento di ogni genere, soprattutto per questi tempi di crisi, e farle proprie con un click; effettuare il test del dna finanziario e capire che tipo di investitore si è, ottenendo un profilo di rischio molto accurato, utile per capire quali investimenti vanno bene e quali invece no; la possibilità di costruire uno o più portafogli di strumenti finanziari, controllarne l’andamento e il rischio nel tempo, la liquidità e di performance, modificando il portafoglio come e quando si vuole; l’accesso a un social network dedicato alla finanza personale discutendo e confrontandosi con i professionisti; la possibilità di reperire informazioni finanziarie in modo semplice, tramite il blog, il barometro del rischio, il mappamondo finanziario e la nostra AOpedia.

Sembra che stia finalmente per vedere la luce, dopo anni di attesa, l’Albo dei consulenti finanziari indipendenti. Cosa cambierà, secondo lei, per il settore e per Advise Only sim?

Questa è una buona notizia per i professionisti che attendevano l’Albo. Per noi cambia poco, anche se pensiamo che i professionisti più innovativi e attenti alla comunicazione utilizzeranno attivamente il nostro social network per raggiungere i loro clienti: d’altra parte, hanno già iniziato a farlo. La direzione è quella, anche demograficamente parlando, visto che l’investitore sarà sempre più su web.

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