S&P torna a colpire, declassate 15 banche italiane

LA DOCCIA FREDDA DOPO L’EUFORIA – E’ arrivata dopo una giornata di euforia sulle borse europee l’ennesima stangata di Standard and Poor’s, che ha tagliato il rating di 15 banche italiane in vista di una recessione “più profonda e lunga del previsto” per il Paese, con ripercussioni sul suo sistema bancario. In particolare l’agenzia, che prevede per il pil italiano un calo del 2,1% nel 2012 e dello 0,4% nel 2013, ritiene che “rispetto ad altri paesi dell’area euro, come la Francia o la Germania, l’economia italiana non si sia ripresa dalla recessione del 2008-2009”.

DECLASSATE ANCHE UBI E MPS – Sotto la scure di S&P sono finiti anche colossi del credito, come Mps, passata da BBB a BBB- e Ubi, in discesa da BBB+ a BBB, ma anche Carige (da BBB- a BB+), la Popolare dell’Emilia Romagna (da BBB a BB+), la Popolare di Milano (da BBB- a BB+) e la Popolare di Vicenza (da BBB- a BB+), scese al livello di “titolo spazzatura” che renderà ancora più difficile il finanziamento sui mercati internazionali. Declassati anche Bcc di Conversano (da BBB- a BB+), la Popolare dell’Alto Adige (da BBB a BBB-), Dexia Crediop (da BB- a B+), Eurofidi (da BBB- a BB+), Iccrea (da BBB a BBB-), Agos-Ducato (da BBB a BBB-), Banca Akros (da BBB- a BB+). Confermati invece i rating di UniCredit, Intesa Sanpaolo e Mediobanca.

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