Cucchiani a BLUERATING: le banche continueranno a soffrire per tutto il 2013

LE PAROLE DI CUCCHIANI – A volte un coffee break può fare la felicità dei giornalisti. Soprattutto se, tra un biscottino e l’altro, si possono incontrare i più grandi nomi del sistema bancario italiano. È il caso del Forum Ambrosetti di Cernobbio dove BLUERATING è riuscito a intervistare in esclusiva il numero uno della maggiore banca italiana per capitalizzazione, Enrico Tomaso Cucchiani, consigliere delegato di Intesa Sanpaolo.

Qual è il futuro del sistema bancario italiano? 
Il sistema bancario italiano soffre di riflesso dei problemi dell’economia italiana e in particolare dello stato di salute del sistema imprenditoriale italiano. Però strutturalmente è solido e senza problemi particolari. Non ha le punte problematiche che ci sono in altri Paesi. Può guardare con serenità al futuro tenendo presente che sostenere l’economia reale italiana comporta dei costi estremamente alti e quindi mediamente lo vedo come un sistema poco remunerativo per gli azionisti. La remunerazione del capitale è certamente al di sotto di quello che sarebbe, non dico desiderabile, ma necessario.

Ritiene che un Monti bis possa risollevare le sorti del Paese?
Io credo che un Monti bis sia importante per la credibilità e la stabilità del Paese e per avviare le riforme che ha avviato. I riflessi sul sistema bancario sono molto più mediati. Non è diretttamente il governo Monti ad avere un impatto sulla salute delle banche. Credo che sia la cosa migliore per il sostegno all’economia, per il Paese nel suo complesso e per i cittadini. Semmai le banche possono trarre beneficio di riflesso ma con un gap temporale molto lungo. Le banche continueranno ad affrontare un periodo difficile anche nel 2013.

Quindi lei è d’accordo con chi dice che non abbiamo ancora visto il peggio?
Io ritengo che abbiamo passato il momento forse più critico. Vediamo anche qua (tra le sale del Forum Ambrosetti, n.d.r.) che c’è molta consapevolezza, che si deve andare verso una maggiore integrazione dell’Europa. Il presidente Napolitano lo ha evidenziato molto chiaramente e mi sembra che anche i detrattori dell’Europa stiano gradualmente prendendo consapevolezza che le soluzioni alternative sono più costose e dannose per tutti. Però, anche facendo le cose nel modo giusto, i benefici sulle banche si vedono sempre ritardo.

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