Banca Network, storia infinita: si apre uno spiraglio per i dipendenti

AL VIA IL NUOVO FONDO ESUBERI – La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto attuativo del nuovo fondo esuberi del settore bancario apre un paracadute per i dipendenti del comparto. A partire da quelli di Banca Network Investimenti, l’istituto messo in liquidazione coatta amministrativa a metà luglio e che ha lasciato a casa quasi 60 persone. “Sicuramente il varo del decreto è una notizia positiva, perché estende la possibilità di chiedere l’attivazione dei fondi”, ha spiegato a BLUERATING Eros Lanzoni, segretario della Fiba Cisl Milano. Ma per i dipendenti della ex Bipielle Net, gli ammortizzatori sociali non sono che l’ultima spiaggia, anche perché, ha ricordato il sindacalista, sono quasi tutti giovani, non ancora in età di accedere ai fondi per l’accompagnamento alla pensione. “Dovremo chiedere l’attivazione della cassa emergenziale, ma il regolamento del fondo esuberi prevede che in questo caso le spese siano coperte al 50% dall’azienda”, ha osservato Lanzoni. “Ed essendo l’azienda in crisi, la preoccupazione è che non abbia risorse sufficienti da impegnare a tutela dei dipendenti”.

CONSULTINVEST E BANCO POPOLARE – Intanto, da Consultinvest Investimenti sim e Banco Popolare nessuna novità: la sim guidata da Maurizio Vitolo, che ha rilevato la rete dei pf di Banca Network, si era impegnata ad assumere a tempo indeterminato almeno sei dipendenti, più un’altra decina a tempo determinato di un anno, con possibilità di conferma a seconda delle necessità (vai qui per la notizia). Il Banco Popolare, ancora azionista di Banca Network Investimenti, è vincolato da un accordo quadro siglato al momento della nascita di Bni che prevedeva il diritto di reintegro per 15 dipendenti se la struttura ceduta alla cordata Aviva-DeAgostini-Sopaf fosse stata dichiarata fallita o fosse stata messa in liquidazione coatta (qui la notizia). “Ma nessuno dei due istituti ha ancora ufficializzato una proposta di assunzione”, ha riferito il segretario della Fiba Cisl Milano.

SILENZIO ASSORDANTE DA PARTE DEI SOCI – Che punta il dito anche contro i soci (Sopaf, Aviva, DeA Partecipazioni e Banco Popolare), da cui ci si aspettava un aiuto per l’assorbimento dei dipendenti: “il silenzio dei soci è imbarazzante: a partire da Aviva, che è comunque un’azienda solida, e che non ha mosso un dito, mentre restano ancora 25-30 persone che non hanno una sistemazione alternativa”.

LIETO FINE PER I CORRENTISTI – La situazione si è risolta positivamente invece per i circa 28mila correntisti dell’istituto, che si erano visti bloccare i conti all’inizio di giugno: in data 27 luglio 2012 la Banca d’Italia ha autorizzato infatti, su istanza del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, il rimborso di tutti i depositanti.

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